Il press tour

Il Cammino alla scoperta dei luoghi simbolo di San Francesco di Paola tra spiritualità e natura

VIDEO | Si tratta di un percorso che attraversa decine di borghi e paesi attraverso sentieri montuosi e collinari che ripercorrono i luoghi simbolo del frate. Si parte da San Marco Argentano e dopo qualche giorno si arriva a Paola, la città che gli diede i natali

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di Francesca  Lagatta
1 maggio 2022
13:47

C'è un lembo di terra, in Calabria, che attraversa la Valle del Crati, a pochi metri dal Parco del Pollino, attraversa montagne e paesi e arriva fino alle acque del Mar Tirreno, che da qualche tempo richiama a sé una miriade di turisti, curiosi e viaggiatori, non soltanto per la ricchezza storico-culturale, per il clima piacevole, per i panorami incantevoli, per il buon cibo e il buon vino, ma perché diventato itinerario religioso e naturalistico unico nel suo genere. Nel 2017, dopo un anno e più di lavoro, un gruppo di ragazzi inaugura un nuovo "cammino di San Francesco di Paola", ripensato e totalmente ristrutturato rispetto al percorso già esistente da tempo.

Il nuovo tragitto, che ripercorre i luoghi simbolo della vita del frate paolano vissuto tra il XV e il XVI secolo, è lungo circa 111 chilometri e si divide in sei tappe, va da San Marco Argentano, dove il giovane Francesco trascorse l'adolescenza, al Santuario di Paterno Calabro, dove invece si ritirò insieme ad alcuni seguaci per un lungo periodo. E' anche possibile percorrere singolarmente "La via del giovane", 49 chilometri e tre tappe, da San Marco Argentano al Santuario di Paola, o "La Via dell'Eremita", circa 62 chilometri e altrettante tappe, che va dal Santuario di Paola a quello di Paterno Calabro, o viceversa. L'intero percorso simula il ritorno a casa del santo insieme ai suoi genitori.


Il press tour

Da tre giorni è in corso il press tour, una iniziativa a cui stanno prendendo parte numerosi blogger e giornalisti di testate nazionali e internazionali, tra cui la nostra emittente. Gli esperti dell'informazione sono in cammino per vivere in prima persona la singolare esperienza, guidati dai ragazzi dell'omonima associazione "Il cammino di San Francesco di Paola" presieduta da Alessandro Mantuano.

La partenza da San Marco Argentano

Il viaggio naturalistico parte da San Marco Argentano con l'accoglienza di Fra Domenico Pudia, guida spirituale, e la visita alla cappella nella quale il frate, allora quattordicenne, trascorreva le giornate. Francesco Martolilla, questo il suo nome di battesimo, era stato mandato in un istituto religioso del posto per assolvere ad un voto dei suoi genitori e proprio in quel periodo sviluppò le attitudini mistiche che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Dopo una breve visita al paese, il gruppo si è spostato in auto fino alla vicina Mongrassano.

Il tratto Mongrassano - Cerzeto

I visitatori hanno raggiunto un sentiero collinare che attraversa tutto il paese, regala panorami incantevoli e conduce fino al piccolo borgo di Cerzeto. Qui hanno trovato ad attenderli, in Comune, il sindaco Giuseppe Rizzo. Il primo cittadino, affiancato dai suoi collaboratori, ha parlato di come il piccolo paesino calabrese sia stato pioniere dell’integrazione già 500 anni fa, quando vi si stabilì la comunità arbëreshë, tuttora esistente. Per omaggiare i presenti, Rizzo ha scelto proprio l'esibizione canora di quattro italo-albanesi, di cui tre donne, vestite rigorosamente in abiti tradizionali, dai colori vivi e intagliati di oro, che un tempo si indossavano nel giorno del matrimonio. Poi via negli alloggi assegnati per un breve riposo e di corsa a tavola, tutti insieme, per degustare i piatti tipici della Valle del Crati. Accoglienza e cordialità sono stati gli ingredienti principali di una tavola imbandita di specialità calabre e profumi inebrianti, tutte rigorosamente a chilometri zero.

Turismo lento

Nel cammino di San Francesco di Paola, spiritualità, natura e cultura si fondano in un tutt’uno spalancando le porte un nuovo modo di fare turismo e di intendere i viaggi. «La figura di San Francesco di Paola è in primo piano - dice Angelina Marcelli, ricercatrice, giornalista e componente dell'associazione -, ma questo itinerario consente ai pellegrini di vedere il territorio secondo un punto di vista diverso, che è la montagna, di avere contatti con le comunità locali, con le tradizioni, con la cucina. Quindi è un'esperienza che soddisfa tutti i sensi». Assolutamente da provare almeno una volta nella vita.

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