Guardia Piemontese, il Festival delle riforme culturali celebra la Giornata della memoria occitana
VIDEO | Il borgo antico, noto anche per le sue terme, viene definito dagli organizzatori «isola linguistica occitana in Calabria». Qui la kermesse ha celebrato gli 850 anni dalla nascita del movimento valdese
La storia travagliata della comunità valdese, dilaniata da una strage nel 1561, è stata commemorata a Guardia Piemontese nella "Giornata della Memoria", inserita nel più ampio programma del "Festival delle Riforme Culturali". L’evento, che si è svolto nel borgo antico del comune affacciato sul tirreno cosentino, è parte integrante della "Settimana Occitana", un'occasione per esaltare l'identità valdese del paese, definito dagli organizzatori «isola linguistica occitana in Calabria e città della Riforma».
Organizzato dal Centro Culturale Gian Luigi Pascale in collaborazione con il Comune di Guardia Piemontese, il festival oggi ha vissuto il suo atto conclusivo, con la partecipazione della rete FrancophoNéA, composta da sei università pubbliche francesi. Numerosi ospiti, anche internazionali, hanno contribuito alla ricchezza dell'evento, tra cui Giovanni Agresti, direttore regionale dell’Agence Universitaire de la Francophonie per la regione Africa del Nord, e l'Associazione Lem Italia.
Il festival non si concentra su eventi spettacolari, ma offre piuttosto un'opportunità di incontro autentico e di dialogo su temi di grande rilevanza e urgenza. Il tema centrale di quest'anno è la necessità di ritrovare la fraternità universale, coltivare l’equilibrio del circostante e innovare guardando lontano.
Gli organizzatori hanno sottolineato l'importanza di mantenere viva la luce della ragione in un'epoca segnata da pulsioni di guerra e aggressione, trasmettendo un messaggio di fiducia nelle capacità umane di perseguire la fraternità universale. Inoltre, l'anniversario degli 850 anni della nascita del movimento valdese offre l'occasione per riflettere sul proprio passato storico e sull'impegno nel presente, promuovendo i diritti dei migranti, il dialogo ecumenico e la fraternità tra le religioni.