La strage del ’43, Vibo ricorda i bimbi e le maestre vittime dei bombardamenti

Il Coordinamento nazionale docenti in memoria del tragico evento avvenuto durante la guerra: «Le bombe colpirono un asilo uccidendo dieci persone, per lo più bambini. Fondamentale intraprendere percorsi di solidarietà e dialogo»

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di Redazione
12 aprile 2021
09:00
Aereo militare, foto repertorio da pixabay
Aereo militare, foto repertorio da pixabay

Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani intende ricordare con commozione le giovanissime vittime e le maestre della strage di Vibo Valentia del 12 aprile 1943. Le bombe sganciate dagli aeri anglo-americani in un raid sopra il piccolo centro di Vibo colpirono un asilo uccidendo 10 persone per lo più bambini. Lo riferisce una nota del presidente Cnddu, Romano Pasavento.

Le vittime dei bombardamenti

I loro nomi oggi sono impressi su una targa a ricordo di quel tragico evento: Corso Annunziata (7 anni), De Lorenzo Lucia (11 anni), De Lorenzo Rosaria (5 anni), Lenza Giovanna (14), Sacco Teresa (23), Romano Mariantonia (33), Neri Nicolina, Neri Vincenzo, Neri Anna, Neri Franca (fratelli di 10, 7, 3 anni, l’ultima aveva appena sette mesi, morti insieme alla madre (Mariantonia Romano). Commemorarli significa tramandare la memoria ai posteri e oggi in un momento così difficile significa ricordare ancora una volta gli orrori della guerra e tutte le vittime specialmente quelle giovanissime.


«La pace è fondamentale per il progresso e la serenità di tutti gli esseri umani. Rievocare i fatti luttuosi e orrendi degli eventi bellici – conclude Pasavento - deve spingere le future generazioni ad intraprendere percorsi di solidarietà e dialogo. La scuola è luogo d’incontro e diffusione degli ideali umanitari».

 

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