«Quella di Lamezia la prima cattedrale d’acciaio italiana»

L’architetto Portoghesi definisce così la struttura dedicata a San Benedetto che verrà inaugurata lunedì 25 marzo e da lui stesso progettata

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di T. B.
23 marzo 2019
21:40

L’iniziativa della nuova costruzione dedicata a San Benedetto, anche per ricordare le numerose abbazie benedettine della Calabria, venne annunziata da Benedetto XVI durante la sua visita a Lamezia nell’ottobre del 2011.

 


«A seguito di un concorso internazionale la progettazione venne affidata al sottoscritto Paolo Portoghesi, che ha dedicato molto del suo lavoro al tema dell’architettura sacra, costruendo la grande Moschea di Roma e sette chiese cattoliche a Salerno, Terni, Cesena, Castellaneta, Treviso, Vicenza e Calcata, oltre a progettare edifici multireligiosi dedicati alle tre religioni del Libro», afferma in un comunicato il noto architetto e accademico.

 


«La costruzione – continua - iniziata nel 2016 comprende un insieme di funzioni religiose e caritative e un auditorium che può ospitare 800 persone ed anche essere diviso in varie sale per riunioni. La centralità dell’altare e la visibilità fin dall’ingresso dei sacri segni: l’altare il Tabernacolo e il Fonte Battesimale, rispondono alle esigenze della liturgia rinnovata dal Concilio Vaticano II, pur mantenendo alcuni elementi, come l’abside e la simmetria dell’organismo, caratteristici della tradizione millenaria della Chiesa Cattolica».

 


«La facciata è affiancata da due porticati che si protendono in avanti per accogliere i fedeli e una grande piazza comunale – spiega - è prevista per collegare il sagrato della con-cattedrale con il municipio esistente e dare alla città uno spazio per manifestazioni collettive adeguato alle esigenze della sua popolazione».

 


«La struttura, studiata dall’ingegnere Odine Manfroni, è realizzata in gran parte in acciaio per garantire la resistenza ai terremoti, così che quella di Lamezia si può considerare la prima “cattedrale di acciaio” costruita in Italia. I lavori strutturali e architettonici, diretti dall’ing. Francesco Stella, sono stati integralmente realizzati da imprese calabresi con grande efficienza e celerità. Obiettivo fondamentale dell’opera – sottolinea Portoghesi - è quello di esprimere l’unità spirituale delle tre realtà, Nicastro, Sambiase e S. Eufemia, che unendosi hanno creato Lamezia Terme diventata, per numero di abitanti, la terza città della Calabria».

 


«Al compimento dell’aula liturgica hanno collaborato, tra gli altri, artisti come Luigi Frappi, che ha dipinto nella cappella del fonte battesimale il paesaggio del Giordano, Paolo Borghi, che ha realizzato il crocifisso sospeso, l’ambone in terra cotta e le immagini della Vergine e di San Benedetto, Erio Carnevali, autore delle vetrate del portale, e Rita Rivelli, che ha dipinto nell’abside le immagini del Cristo e dei santi più venerati dai fedeli lametini. Antoni Gaudí, autore della celebre chiesa della Sagrada Familia a Barcellona – conclude - a chi gli diceva che la sua sarebbe stata l’ultima delle cattedrali, rispondeva profeticamente: “No, sarà la prima di una nuova serie”. A Lamezia i due campanili, alti 40 metri, si ispirano al capolavoro di Gaudí, consacrato da Benedetto XVI nel 2010».

Giornalista
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