L’emigrazione via mare dalla Calabria verso la Sicilia, dopo una notte infernale in cui la terra aveva tremato ancora nel reggino, segna la svolta per i fratelli Paolo e Ignazio Florio, commercianti di Spezie di Bagnara Calabra. La loro aromateria nata dalla polvere di una bottega a Palermo diviene nel tempo un'autentica fucina di avanguardia industriale nella Sicilia dell'Ottocento. La famiglia di Paolo e Ignazio Florio nei decenni successivi si afferma, diventando una delle più ricche di tutto il Sud nonostante le ostilità, le invidie e il disprezzo con cui sono stati fin dal loro arrivo trattati, additati come stranieri, facchini, il cui “sangue puzza di sudore”.

La storia dei Florio

L’ambizione iniziale di Paolo sarà coronata dalla lungimiranza e dal coraggio del figlio Vincenzo, che allargando gli orizzonti delle attività a nuovi commerci e alla modernità, realizzerà un vero impero commerciale con spezie, tonno, zolfo e navi. Il tutto negli anni precedenti a all'Unità d'Italia, attraversati da guerre e rivoluzioni. Determinanti gli uomini della famiglia Florio ma anche le donne protagoniste della saga come Giuseppina Saffioti, la moglie di Paolo, e Giulia Portalupi, la giovane milanese che “legge” e sfida le regole del tempo e che il destino porrà sul cammino di Vincenzo.

La vera storia di riscatto, e anche di amore, dei Florio, alla quale si è ispirata la scrittrice siciliana Stefania Auci per il suo romanzo storico “ I Leoni di Sicilia” (Editrice Nord 2019). L’avvincente saga della famiglia Florio, originaria di Bagnara Calabra, ha ispirato anche l'omonima serie, girata a Roma e in Sicilia, diretta da Paolo Genovese e sceneggiata da Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo, adesso trasmessa in chiaro su Rai uno, ancora per le prossime tre settimane.

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