Luci nel buio della Shoah, la scuola catanzarese Pacioli sul podio del premio Mombaroccio

La classe V E al terzo posto nella sezione multimediale per il filmato dedicato a Angelo De Fiore, vice questore dell’Ufficio stranieri di Roma che riuscì a salvare centinaia di ebrei 

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di R. G.
2 giugno 2021
06:30
Olocausto, foto pixabay
Olocausto, foto pixabay

Si è conclusa giovedì 27 maggio la terza edizione del Premio Mombaroccio - Sarano Luci nel buio della Shoah, con una cerimonia dal Convento del Beato Sante (Pesaro e Urbino), in presenza solamente delle Autorità e della Giuria di esperti, a causa dell'emergenza sanitaria, ma arricchita dai numerosi video-messaggi provenienti dalle varie regioni d’Italia. Trovare storie che hanno saputo e sapranno illuminare il buio dell’abisso umano rappresentato dalla Shoah, è questa la missione del premio nazionale per le scuole Luci nel buio della Shoah, ideato dal giornalista Roberto Mazzoli, titolo ispirato dalla senatrice a vita Liliana Segre, promosso dal Comune di Mombaroccio in collaborazione con numerose istituzioni nazionali e internazionali, per non dimenticare la storia della famiglia ebrea Sarano che nel 1943-44 riuscì a sfuggire ai campi di sterminio nazisti, grazie all’aiuto di alcuni contadini mombaroccesi, dei frati del convento del Beato Sante e del comandante tedesco Erich Eder.

Terzo posto per la scuola catanzarese

Migliaia i partecipanti dal Piemonte alla Sicilia e tra tutte le scuole della Calabria si sono distinti gli alunni della classe V E della sede Pacioli dell’Istituto Tecnico Economico “Grimaldi-Pacioli” di Catanzaro, diretto dalla dirigente Grazia Parentela, coordinati dalla Referente al premio, la docente Patrizia Spaccaferro. L’elaborato è stato premiato con il terzo posto nazionale nella sezione multimediale per il filmato: Un Angelo di Luce per amore della vita: Angelo De Fiore, un Giusto tra le Nazioni. Prestigioso riconoscimento per gli alunni della classe V E che oltre al podio, con questo risultato avranno anche un attestato di merito ed un buono libro. Il documentario, unico nel suo genere, che ha visto il prezioso supporto di Nicola Stillo per il montaggio, è il risultato di un percorso intenso di ricerche sul contesto storico, di analisi di fonti, di fotografie, di un lavoro certosino e straordinario condotto con gli alunni, con l’intento di sottrarre dall’oblio, una storia vera. Fare memoria del bene, ha rappresentato per gli alunni non solo un momento di crescita morale, ma soprattutto è diventato un impegno per diffondere i valori della responsabilità, della tolleranza, della solidarietà per il bene possibile.


Le motivazioni del premio

Queste le motivazioni rese note dalla giuria formata da esperti del settore: “La vicenda, poco conosciuta, del “giusto” Angelo De Fiore si snoda fluida e coinvolgente attraverso i fotogrammi del video; il racconto è intenso, la ricostruzione storica fedele e dettagliata. Emergono decisi il coraggio e il senso di giustizia di De Fiore, “un Angelo di Luce per amore della vita”, una persona che ha saputo discernere il Bene dal Male, nel rispetto della dignità dell’uomo”.

Cenni storici su Angelo De Fiore

Angelo De Fiore, calabrese di Rota Greca in provincia di Cosenza, era Vice Questore dell’Ufficio stranieri di Roma e scelse di esercitare la propria responsabilità come strumento di lotta verso le ingiustizie, di nascondere la propria opposizione al regime nazi-fascista, obbedendo alla legge della coscienza, salvando centinai di ebrei dalla Shoah. E’ stato tra i primi italiani ad essere proclamato Giusto tra le Nazioni, l’8 luglio 1969 (pratica n° 0334) e il suo nome è scolpito sulla stele del Giardino dei Giusti, nello Yad Vashem di Gerusalemme. Camuffò il nome di molti ebrei stranieri, regolarizzò decine di ebrei italiani come profughi dell’Africa settentrionale, concesse permessi di soggiorno, trovò rifugio ad ebrei nei conventi o presso case di amici, preparò false carte annonarie. Ostacolò in tal modo l'attività dei soldati della Gestapo che si trovavano di fronte fascicoli sparpagliati sulle scrivanie, schedari inaccessibili, liste confuse, nascondendo e distruggendo, documenti e schedari.

Il ruolo della scuola

Grande la soddisfazione espressa del dirigente scolastico Parentela per l’ottimo risultato raggiunto e per la grande sensibilità che l’istituzione ha avuto verso la tematica dei Giusti tra le Nazioni, tanto da aderire al concorso con ben 10 classi. Si ricorda che il 6 Marzo, di ogni anno, si celebra la Giornata europea dei giusti, dedicata a mantenere viva e rinnovare la memoria di quanti, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani. L’importante riconoscimento conferma la qualità dell’offerta formativa del “Grimaldi - Pacioli”, Istituto Tecnico Economico capace di promuovere, persino nel periodo di pandemia, poliedriche iniziative di grande spessore culturale e sociale. Tutti gli elaborati delle scuole d’Italia andranno a formare un catalogo multimediale che sarà conservato nel piccolo Museo della Shoah, allestito nel palazzo Del Monte di Mombaroccio.

Giornalista
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