Continua a Crotone la mostra dedicata all’artista Gaele Covelli

Il pittore crotonese si distinse nel panorama artistico nazionale e internazionale e divenne allievo dei più importanti rappresentanti della pittura italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento

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di Redazione
18 gennaio 2019
13:59
Un dipinto di Covelli
Un dipinto di Covelli

E' stata prorogata la mostra delle opere di Gaele Covelli in esposizione a Crotone, nella Casa della Cultura. Sono stati in tanti a visitare, nelle settimane di esposizione, l'allestimento del pittore crotonese curato da Melissa Acquesta che si avvale del patrocinio dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro e dell'Unical. Un allestimento elegante che esalta la figura e l'opera di Gaele Covelli (1872-1932), pittore crotonese distintosi nel panorama artistico nazionale e internazionale, allievo dei piu' importanti rappresentanti della pittura italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento.

La mostra

L’evento, la cui scadenza, inizialmente prevista al 18 gennaio 2019, verrà prorogato fino al mese di aprile, prevede l'esposizione delle opere appartenenti alle collezioni del Comune di Crotone (otto relative alla ritrattistica, una alle tematiche sociali e una al tema di guerra) nonché' di alcuni tra i documenti originali del Fondo Covelli (carteggio relativo alla vita e alle opere del maestro, diari privati, fotografie), conservati presso l'Archivio Storico Comunale.


 

L’artista crotonese


 Gaele Covelli nacque a Crotone (allora provincia di Catanzaro) il 28 maggio 1872 da Leonardo, commerciante, e da Giuseppina De Filippis. Fin da piccolo manifestò la sua inclinazione alla pittura con disegni raffiguranti la Madonna di Crotone, improvvisati sui muri cittadini. A sedici anni si recò a Napoli, ospite dello zio Vittorio, che, su consiglio del musicista Paolo Serrao, decise di avviarlo agli studi artistici. Nella città partenopea si iscrisse all'istituto di belle arti, frequentando i corsi di disegno sotto la guida di Stanislao Lista e i corsi di pittura di Domenico Morelli. Le prime opere, segni del collegamento con i suoi contemporanei più affermati (Dal Bono, Cammarano, Toma), furono di avviamento ad una nuova, salda e sentita pittura, che si esprimerà nel ritratto, nei quadri di ispirazione sociale, nei paesaggi e nel nudo. Il desiderio di collegarsi con i macchiaioli di Toscana lo spinse a trasferirsi a Firenze dove il pittore Stefano Ussi lo introdusse nell'ambiente artistico.

La carriera

Diverse le esposizioni in Italia e all'estero. Pietroburgo, Londra, Parigi, Monaco di Baviera alcune delle sue mete nel corso della carriera artistica che gli valse diversi riconoscimenti. Non dimenticò mai la Calabria, grazie anche al sodalizio artistico con Alfonso Frangipane. Dopo le personali a Catanzaro (1902) e a Crotone (1903), partecipo' nel capoluogo della regione, nel 1912, alla I Mostra d'arte calabrese e, a Reggio Calabria, alla II Mostra d'arte calabrese nel settembre 1920. Altre esposizioni nel 1921 a Stilo (Rc), alla Biennale calabrese nel 1922 e alla III Mostra d'arte calabrese del 1924. Mori' il 22 gennaio 1932 nell'ospedale a Firenze. Dopo la sua morte, l'Amministrazione comunale di Crotone ha acquistato alcuni quadri collocati nel palazzo comunale.

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