Pallagorio, visita al “Muzé”: un museo “protettore” della cultura arbëreshe
VIDEO | Lo spazio espositivo dedicato all'Arberia è aperto tutto l'anno ed è gestito dall'associazione Fili Meridiani
Tra le meraviglie della città di Pallagorio non può mancare la visita al “Muzé”, aperto tutto l’anno su prenotazione. Situato in via Plebiscito n.1, si tratta di uno spazio espositivo dedicato all’ Arbëria. Ettore Bonanno il presidente dell’associazione Fili Meridiani è molto legato alle sue origini, alla sua terra, e soprattutto a chi non l’ha mai abbandonata o ha deciso di tornare dal nord per creare nuove possibilità. Si evince il desiderio di riscatto, la motivazione nel creare nuove realtà che possano favorire i giovani, la comunità e la stessa Pallagorio. Per far sì che ciò si realizzi, è importante che siano presenti sul territorio spazi comuni usufruibili da tutti.
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A tale scopo è nato questo museo, importante luogo di aggregazione, formazione, turismo ma anche “protettore” della cultura arbëreshe, attraverso un mirato percorso storico e antropologico è costituito al piano terra da un angolo dedicato all’alfabeto, testi che riguardano la questione sulla lingua arbëreshe e quadri.
Salendo le scale, al primo piano è possibile fare un viaggio immergendosi nel mondo arbëresh. Troviamo di tutto, dai vestiti tradizionali, agli ori, gioielli e vari oggetti appartenenti all’artigianato locale. La particolarità è che tutto ciò proviene non solo da Pallagorio ma anche da Carfizzi, San Nicola dell’Alto, San Martino di Finita. In poche parole, è un’occasione di confronto e di dialogo, che si sostituisce ad una rivalità tra comunità di cui a lungo si è dibattuto nel mondo arbëresh.
Sono inoltre presenti molteplici contenuti digitali e periodicamente vengono allestite mostre artistiche al piano terra. “Fili Meridiani” ogni giorno si pone obbiettivi sempre più grandi, investendo in progetti, attività che possano coinvolgere più persone possibili ma soprattutto tutelando e promuovendo il territorio. Procede il calendario di attività nel laboratorio di Archeologia al “Muzé”, sperimentando con la metodologia CLIL, che consente sia di apprendere una seconda lingua sia di apprendere altri contenuti disciplinari. Interessanti anche le attività svolte da bambini e ragazzi catapultati nel mondo dell’archeologia attraverso attività manuali.