Santelli presenta il corto di Muccino. «Farà innamorare il mondo della Calabria»

VIDEO | A Corigliano Rossano la presentazione dell'opera che racconterà la regione in chiave «emozionale». Il regista: «Onorato, accetto la sfida». Raoul Bova: «È un sogno che si realizza». La governatrice: «Dobbiamo cambiare l'immagine della nostra terra»

di Pietro Bellantoni
3 luglio 2020
18:33

«Voglio Muccino perché è il regista dell'amore. E se non sa far innamorare lui il mondo della Calabria, non ci riesce nessuno». Pronta la risposta del diretto interessato: «Accetto la sfida».

 


È iniziata con questo scambio di battute la presentazione del cortometraggio in quattro parti che racconterà la Calabria in un modo del tutto nuovo.

 

Ospiti della governatrice Jole Santelli e del vicepresidente Nino Spirlì, si sono ritrovati a Corigliano Rossano il regista de l'Ultimo Bacio, il cast e la produzione di un'opera annunciata come un «piccolo grande film» che avrà il compito di raccontare in chiave «emozionale» la «regione degli agrumi» (clementine, cedro, bergamotto, limone).

 

Oltre a Muccino, ci sono i protagonisti, Raoul Bova (che ha origini calabresi) e Rocio Munoz Morales, e il produttore Alessandro Passadore, di Viola Film.

«Gabriele si innamorerà della Calabria»

«Fin dalla prima volta che ho incontrato Gabriele – ha detto Santelli –, abbiamo parlato di Calabria. Non so, e sono curiosa di sapere, l'impressione che ne ha avuto. Io gli ho detto: “Sicuramente te ne innamorerai”».

 

«Noi – ha spiegato ancora la governatrice – abbiamo bisogno di cambiare fortemente l'immagine di questa regione, di raccontare al mondo cos'è la Calabria, spesso dipinta in grigio e nero malgrado sia un tripudio di colori. È una terra difficilissima da raccontare perché non ha l'uniformità che hanno altre regioni. Questo corto non è solo turismo, è promozione della Calabria».

Muccino: «Onorato»

«Sono onorato di essere qui, è una scoperta che faccio in prima persona e che poi trasformerò in un racconto di cui io stesso sarò un protagonista. Ho visto delle cose, ho sentito dei racconti e delle narrazioni sulla genesi del popolo calabrese e sulle sue risorse che sono davvero sorprendenti. Quello che mi è stato raccontato su questa terra e quello che offre vanno oltre ogni immaginazione. Ho visto luoghi di una bellezza sconvolgente. Questa regione si è raccontata molto poco rispetto ad altre. È sorprendente vedere quanto sia grande. Per conoscerla davvero ci vorrebbero almeno un paio di mesi».

 

«Raoul e Rocio – ha aggiunto il regista – mi accompagneranno in quest'avventura che ha tutta la voglia di essere emozionante, motivante, aspirazionale e di avere gli occhi miei, che diventeranno quelli del pubblico che guarderà questo cortometraggio».

Soggetto e riprese

L'opera – costo 1,7 milioni, distribuzione esclusa – si dipanerà attraverso la storia di un calabrese che accompagna la fidanzata a visitare per la prima volta la sua terra. Un soggetto che calza alla perfezione a Bova e Rocio, compagni anche nella vita.

 

Le riprese, che si svolgeranno in tre o quattro location della regione (tra cui proprio Corigliano Rossano) dureranno in tutto sei giorni e inizieranno domani, con l'arrivo di Bova e Rocio a bordo di una jeep. Il viaggio proseguirà poi verso sud, alla scoperta di altri luoghi da raccontare in perfetto stile mucciniano.

«Terra di energia e sincerità»

Anche l'attrice spagnola ha voluto spiegare il suo rapporto con la Calabria: «È la prima volta che ci vengo con Raoul. L'avevo già visitata in passato e mi era rimasta l'energia e la sincerità emotiva di una terra che, anche se non capisci bene perché, “ti arriva”. Per adesso quello che so della Calabria è grazie al racconto di Raoul: me ne parla sempre con il sorriso e gli occhi lucidi, perché ricorda momenti belli della sua vita. Penso che la Calabria gli abbia trasmesso qualcosa di forte e lo stesso avverrà a tutti noi».

«Sogno che si realizza»

Per Bova è una specie di ritorno a casa: «Per me è un onore, è un sogno poter fare qualcosa in Calabria, per la Calabria e per i tanti calabresi nel mondo che hanno dato il loro apporto in tanti campi diversi, dalla politica, alla scienza, alla cultura. Molti sono stati costretti a emigrare. Quando Jole mi ha fatto questa proposta, sentivo tanta passione. Ora l'ha resa concreta e ha dato onore a questa terra anche scegliendo persone come Gabriele, tra i migliori, se non il migliore, registi in Italia».

Giornalista
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