Totò Schillaci e la Varia di Palmi, dai calci sull'asfalto al sacrificio dei portatori

VIDEO | Il campione è stato ospite di un evento che prepara la grande festa del 25 agosto 

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di Agostino Pantano
14 agosto 2019
13:54

Le tre vite di Salvatore Schillaci detto Totò, dai campi di periferia fino allo show dell’isola dei famosi, passando per le notti magiche di Italia ‘90, sono state la metafora scelta dagli organizzatori della Varia di Palmi per parlare del sacrificio nello sport. Nella villa comunale, l’ex Pallone d’Oro ha premiato i campioni in erba ed ha dialogato – con Antonio Malgeri e Arcargelo Badolati - sull’importanza del sacrificio nello sport. Una leva, quest’ultima, che ricorda molto lo sforzo comunitario che sta dietro alla Festa della macchina a spalla che si terrà il 25 agosto nella cittadina del Reggino, visto che i ‘mbuttaturi – i portatori che trascineranno il simulacro tra le ali di folla – tendono proprio nell’unica direzione della buona riuscita della “scasata”.

 


Nell’intervista esclusiva che ci ha concesso, Schillaci ha ripercorso le sue tre vite: dai campi della periferia del Sud (“ho iniziato tirando calci ad un pallone sull’asfalto”, dice), passando per i successi nel mondiale del ’90 (“non mi sono sentito sconfitto, visto quello che ho vinto grazie a quelle 6 reti, ma deluso come del resto tutta la nazione”, afferma), fino a descrivere la sua nuova esperienza con la scuola calcio che ha aperto nella sua Palermo (“ai ragazzi dico di essere tenaci e impegnarsi”. Insomma un campione che si racconta, che ricorda la differenza tra i due maestri Scoglio e Zeman, e che alla fine si confessa: «Sono stato anche io portatore della statua della Madonna».

Giornalista
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