L’evento internazionale

Scilla, l’opportunità del Pnrr e il racconto di una Calabria positiva a Sud e Futuri

VIDEO-FOTOGALLERY | Termina la seconda giornata di lavori del meeting internazionale intitolato (R)innoviamo il Mezzogiorno, promosso dalla fondazione Magna Grecia che si sta svolgendo nel suggestivo borgo

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di Anna Foti
10 settembre 2021
22:40

“L’Italia può ripartire dal Sud” e “Calabria emotions: Un cortometraggio per raccontare una regione” sono state le tracce delle sessioni pomeridiane della seconda giornata di lavori del meeting internazionale Sud e Futuri (R)innoviamo il Mezzogiorno, promosso dalla fondazione Magna Grecia, in svolgimento fino a domani al castello Ruffo di Scilla. I lavori sono stati moderati dal giornalista, saggista e storico, Paolo Mieli, e dai giornalisti Paola Bottero e Alessandro Russo.

«Personalmente ritengo un’idea ambiziosa quella secondo cui l’Italia possa ripartire dal Sud. Piuttosto che puntare al Sud quale vettura motrice, auspicherei che fosse in viaggio un convoglio omogeneo. Il treno è in corsa e la Calabria?», chiede il moderatore e giornalista Paolo Mieli.


L’opportunità del Pnrr

«Al paese conviene che il Sud riparta e che gli investimenti attesi riescano ad incidere sulle diseguaglianze sociali, di genere e territoriali. La questione interessa l’intero paese ma è necessario entrare nel merito delle linee di spesa e centrare le criticità che più sarebbero ostative alla valorizzazione dell’opportunità che il Pnrr rappresenta. Necessario portare a casa un risultato il più possibile utile. Il tema vero è quello della messa in moto di energie verso gli obiettivi da raggiungere», ha evidenziato Carlo Borgomeo, presidente Fondazione con il Sud, in collegamento.

Due economie mai integratesi 

«In Italia ci sono due economie che non si sono mai integrate tra loro. L’unica soluzione che intravedo come praticabile è quella di un progetto per il Sud che coinvolga tutte le forze nazionali. La sciagurata riforma costituzionale del 2001 ha affidato alle Regioni compiti che non hanno la capacità di svolgere, ragione per cui sarebbe necessario snellire le procedure e concentrare gli sforzi nazionali su un progetto comune che per il Sud, secondo me, potrebbe guardare al Mediterraneo», ha rimarcato Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale.

La Calabria da riscattare e rilanciare

«Il mio percorso universitario mi ha condotta a Milano dove ho vissuto per nove anni e ho fatto significative esperienze professionali. Sono tornata in Calabria per ragioni affettive ma anche per il desiderio di riscattare questa terra, marchiata da stereotipi solo negativi. Dilaga la cultura del vittimismo e della rassegnazione e invece qui ci sono competenze e professionalità che possono incidere positivamente e ravvivare il tessuto imprenditoriale ed economico. Noi abbiamo scelto di investire in Calabria e procediamo con grande convinzione e determinazione. La nostra esperienza è stata quella di rilevare un’emittente televisiva che in meno di quattro anni, con un piano industriale, abbiamo risanato regolarizzando tante situazioni e creando un’azienda oggi solida ed efficiente che due anni fa ha anche adottato il codice etico. Ci sono tante difficoltà e criticità che dobbiamo affrontare e, putroppo, devo ammettere che particolarmente complesso è il dialogo con la pubblica amministrazione che vanta scarse risorse in termini di progettazione. Per noi è più difficile dialogare con la Regione Calabria che con la Commissione Europea, con la quale lavoriamo da due anni. Da calabrese credo fortemente nelle potenzialità del nostro territorio ed è per questo che posso permettermi di criticarlo. Solo un’azione critica e di consapevolezza può guidarci verso il riscatto e il rilancio. Il Pnrr costituisce certamente una grande occasione. Attenzione però all’atavico deficit di rappresentanza della nostra terra», ha sottolineato Maria Grazia Falduto, direttrice generale Pubbliemme.

Pnrr, occasione a rischio

«Il ruolo dell’informazione non può che essere quello di sostenere il Paese in questa fase. Tuttavia sono molto scettica e prevedo notevoli criticità senza una seria inversione di tendenza in materia di cultura del lavoro e del controllo. I soldi del Pnrr passano per la pubblica amministrazione che spesso opera in contesti opachi che alimentano clientele e compromettono bene comune. Le cose si possono fare, i soldi si possono spendere ma è necessario imprimere una certa regolarità alle funzioni e ai percorsi che condurranno alla realizzazione degli interventi. Sono molto perplessa che ciò sarà possibile senza un immediato ma complesso cambio di passo nella pubblica amministrazione», ha sottolineato Giuseppina Paterniti, direttrice editoriale Offerta informativa Rai.

Allarme tempo e metodo

«Meglio meno soldi ma su un terreno più fertile piuttosto che una mole ingente di denaro in un contesto gravato da molteplici criticità. C’è un allarme tempo ma c’è anche un allarme metodo e di modalità operative. Lo scatto di qualità dipende anche dalle persone, dunque dal capitale umano, da quella rivoluzione che ravvivi la struttura sociale e che solleciti una reazione concreta», ha rimarcato Nino Foti, presidente della fondazione Magna Grecia.

A chiudere la giornata di lavoro, il panel dedicato al bando della fondazione Magna Grecia “Calabria emotions: Un cortometraggio per raccontare una regione” e la prima proiezione del corto vincitore “Note Magiche” di Maurizio Paparazzo, prodotto dalla Indaco film rappresentata da Luca Marino e interpretato dai ballerini originari di Bagnara, Carmelo DeMaio Noemi Cimarosa. 

Note magiche

La proiezione, impreziosita dalla voce narrante dell’attrice calabrese Annalisa Insardà, ha avuto luogo alla presenza di alcuni componenti della giuria come Mimmo Calopresti, regista, Antonello Colosimo, giudice della Corte dei Conti, Francesco del Grosso, regista e critico cinematografico, Eduardo Lamberti Castronuovo editore Rtv e imprenditore, Domenico Maduli editore de LaC Network e imprenditore, Gianni Quaranta scenografo premio Oscar, Nino Foti, presidente della fondazione Magna Grecia.

La Calabria positiva

«Raccontare la Calabria è raccontare noi stessi, quello che noi siamo, quello che abbiamo creato, quello per cui abbiamo studiato. Non siamo altro che la nostra determinazione raccontata in maniera positiva. Il nostro percorso imprenditoriale, condiviso con altre persone che sposano la nostra visione, che la tenacia può portare frutti per un intero territorio», ha evidenziato Domenico Maduli, editore de LaC Network e imprenditore.

Cinema e fermento in Calabria

«Bisogna essere spettatori prima che registi se vogliamo che arrivi al pubblico tutto quello che vogliamo comunicare. Il cinema ha dimostrato di poter innescare circuiti virtuosi. La sfida è impegnativa ma in Calabria c’è in questo momento un fermento interessante», ha sottolineato il regista e critico cinematografico, Francesco Del Grosso.

Semi di futuro

 «Il vostro progetto ha il pregio di raccontare la Calabria positiva rappresentando un’esperienza molto importante e significativa lungo il percorso di riscatto dallo stereotipo di arretratezza che ancora ci ritroviamo a dover sfidare», ha sottolineato Eduardo Lamberti Castronuovo, editore Rtv e imprenditore, che ha definito un seme anche la tesi Intitolata “La promozione della Terra di Calabria attraverso sui cortometraggi” di Caterina Ricci,  laureatasi presso l’università Dante Alighieri di Reggio Calabria.

Giornalista
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