Sull'esempio di Falcone, Borsellino e Nicola Gratteri: a Bisignano germoglia il seme della legalità

VIDEO | Nel centro dell'entroterra cosentino un gruppo di giovani, aderente al Movimento Agende rosse, celebra la giornata della legalità e rinnova il proprio sostegno al procuratore di Catanzaro

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di Salvatore Bruno
24 maggio 2021
23:00

Il seme deposto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ancora germoglia, anche quasi trent'anni dopo il loro sacrificio al servizio delle istituzioni. E produce frutti raccolti da giovani neppure nati ai tempi delle stragi di Capaci e Via d'Amelio.

Alfieri della legalità

Alfieri del messaggio di legalità dei due giudici palermitani simbolo della lotta alle mafie, hanno costituito a Bisignano un gruppo di adesione al Movimento Agende Rosse, fondato da Salvatore Borsellino, fratello di Paolo. La coordinatrice Federica Giovinco studia per seguire le loro orme: «Con il sogno di diventare procuratore antimafia, mi auguro nella mia Calabria, sto preparando la tesi di laurea in giurisprudenza all’Università di Reggio. Quindi sono quasi al primo traguardo di questo mio percorso. Poi dovrò superare il concorso in magistratura».


Una nuova stagione di legalità

Nel giorno della commemorazione del 23 maggio, nella piazza del comune cosentino c'è anche uno striscione a sostegno di Nicola Gratteri, emblema di un passaggio del testimone in favore del Procuratore di Catanzaro, oggi protagonista di una nuova stagione di contrasto alla criminalità organizzata e punto di riferimento dei calabresi onesti: «Ho iniziato a leggere i suoi libri quando frequentavo il liceo di Rende – ricorda Federica Giovinco – Ho sentito l’esigenza di scrivergli una lettera per fargli sapere di come quelle pubblicazioni mi avevano fatto riflettere, di come le sue parole avevano la capacità di scuotere le coscienze ed arrivare dritte alle persone. E poiché ero anche rappresentante di istituto, l’ho invitato ad incontrare gli alunni della mia scuola. Ed ha accettato».

Il parallelismo con Gratteri

Il processo Rinascita-Scott incardinato nell’aula bunker di Lamezia Terme è il più importante mai istruito contro la ‘ndrangheta. Per certi versi richiama le dinamiche del maxi-processo di Palermo: «Io colgo il parallelismo delle due circostanze – dice la giovane bisignanese – ma se Gratteri ci sentisse sicuramente direbbe che tale paragone è irriverente. La serietà, lo stile di vita, la caparbietà e l’esempio offerto dal magistrato di Catanzaro si possono accostare a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Spero però che rispetto al 1992 la gente stia più vicino a lui: il silenzio intorno al processo Rinascita-Scott è inquietante ed è simile a quello del periodo precedente le stragi».

Il bisogno di impegnarmi per la mia terra

Federica ha deciso fin dall’adolescenza da che parte stare: «Ho sentito il dovere di unirmi a Gratteri e costruire qualcosa per la mia terra. In Calabria abbiamo tutto ciò che occorre per il riscatto: arte, cultura, mari stupendi, paesaggi mozzafiato, professionisti seri. Non siamo ‘ndrangheta. Vorrei che i giovani crescessero con l’esempio di Falcone e Borsellino e con quello di Gratteri. Non è vero che sono distratti e disinteressati, sono solo sottovalutati. Se parli loro con il cuore in mano, loro il cuore te lo aprono. Per questo siamo impegnati costantemente negli incontri nelle scuole. I ragazzi rispondono positivamente e questo ci sprona a fare sempre di più e sempre meglio».

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Giornalista
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