Bellezze da scoprire

Tornano le Giornate Fai di primavera: in Calabria previsti 9 itinerari

In Italia saranno oltre 700 le mete, solitamente inaccessibili o poco conosciute, visitabili dietro contributo volontario. Ecco le tappe nella nostra regione

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di Redazione
20 marzo 2022
06:30
Uno degli itinerari delle Giornate Fai, foto ansa
Uno degli itinerari delle Giornate Fai, foto ansa

Sono nove in Calabria le aperture più interessanti inserite nel programma per le Giornate Fai di Primavera in programma il 26 e 27 marzo. In tutta Italia saranno oltre 700 le mete, solitamente inaccessibili o poco conosciute, visitabili a contributo volontario nel contesto dell'importante evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del Paese. Il tutto nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 delegazioni e gruppi Fai attivi in tutte le regioni.

In Calabria si potranno godere le bellezze dell'Abbazia di Santa Maria della Matina a San Marco Argentano, aperta eccezionalmente perché bene di proprietà privata; a Mesoraca tappa alla chiesa del Ritiro, scrigno di arte barocca, e a Vibo Valentia nella biblioteca giuridica di Palazzo Ferrari.
Ancora: sarà a disposizione dei visitatori la chiesa di Santa Chiara a Crotone, con il suo monastero nascosto, mentre a Rossano si apriranno gli interni del Palazzo Madre Isabella de Rosis, residenza storica dei baroni de Rosis, dove nacque Madre Isabella fondatrice della Congregazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore di Gesù; si proseguirà poi verso le grotte eremitiche (o laure) e le chiese bizantine di S. Marco, Santa Maria del Pilerio e della Panaghia. Ad Ardore la visita avrà inizio dal Dongione, torrione utilizzato almeno dal `600, fino alla chiesa Matrice di S. Leonardo fino al Castello passando dalla chiesa di S. Rocco, mentre a Lamezia Terme si potranno conoscere le antiche carceri di San Francesco e a Palmi sosta alla Casa della Cultura intitolata allo scrittore Leonida Répaci.


Non mancherà una puntata ai Giganti della Sila, bene Fai nel territorio di Spezzano della Sila, per un'immersione nella riserva naturale biogenetica di località Croce di Magara, un bosco ultracentenario con una sessantina di esemplari di pini larici e aceri montani piantati nel XVII secolo dai Baroni Mollo.

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