Fondazione Trame, gli studenti di Lamezia incontrano chi ha detto no alla mafia

Tra gli ospiti del primo ciclo di incontri del progetto Trameoff anche il testimone di giustizia Gaetano Saffioti
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21 aprile 2018
16:20
Il testimone di giustizia Gaetano Saffioti
Il testimone di giustizia Gaetano Saffioti

La testimonianza di chi ha scelto di dire no al racket e di continuare a lavorare e investire nella propria terra. La voce di giornalisti che hanno seguito da vicino gli anni delle stragi di mafia e con la loro penna hanno cercato di tirare fuori i particolari delle indagini. Il racconto di italiani “fuori posto”, uccisi dalle mafie e prima ancora isolati dallo Stato. E poi la voce di chi studia i fenomeni criminali nei diversi contesti sociali e nella loro evoluzione nel tempo. Questi alcuni degli argomenti su cui si sono confrontati nelle ultime due settimane gli studenti degli istituti superiori lametini protagonisti dei primi quattro incontri del progetto #TrameOff “Intervista con le storie” promosso dalla Fondazione Trame in collaborazione con l'Associazione Antiracket Lamezia Onlus. #Trameoff è parte del percorso “Ti leggo”, portato avanti in tutta Italia dalla Treccani.
Ad aprire il ciclo delle interviste con le storie, proprio il direttore dell’istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani Massimo Bray, che ha calamitato l'attenzione degli studenti degli istituti superiori lametini parlando della cultura come strumento di riscatto e di liberazione da tutte le mafie.

 


Il «sì alla vita» di Saffioti

Tante le domande rivolte dagli studenti ai diversi ospiti, con un significativo coinvolgimento dei vari gruppi classe seguiti dai docenti. «Il mio non è stato soltanto un no alla 'ndrangheta, ma soprattutto un sì alla vita», ha detto l'imprenditore e testimone di giustizia Gaetano Saffioti rispondendo alle domande degli studenti dell'Istituto d'Istruzione Superiore (ITI) “Leonardo Da Vinci” sul libro “Questione di rispetto. L'impresa di G. Saffioti”, scritto insieme al giornalista Giuseppe Baldessarro, ripercorrendo insieme ai giovani i momenti decisivi della sua scelta di ribellarsi alla schiavitù del pizzo.


Savatteri e l'attentatuni

Il racconto della complessità delle indagini di mafia, fatte di pazienza, dettagli e a volte anche di colpi di fortuna, è stato il filo conduttore della conversazione del giornalista Gaetano Savatteri con gli studenti del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” sul libro “L'attentatuni. Storia di sbirri e di mafiosi” scritto insieme a Giovanni Bianconi. Savatteri si è soffermato, tra gli altri temi sollecitati dagli studenti, sul difficile ruolo dei giornalisti che si occupano di inchieste di 'ndrangheta, in particolare i cronisti di provincia «più esposti di tutti gli altri, che spesso non hanno grandi realtà editoriali alle spalle e si trovano a dover scrivere di persone che poi incontrano ogni giorno. Abbiamo il dovere di stare vicino ai tanti giornalisti oggetto di intimidazioni nelle terre di frontiera solo perché svolgono correttamente il loro lavoro, perché vanno alla ricerca della verità e la raccontano».


Attilio Bolzoni racconta Falcone e Borsellino

Della “solitudine” di uomini come Pio La Torre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ha parlato il giornalista Attilio Bolzoni con gli studenti dell'Istituto Tecnico Economico “Valentino De Fazio”, partendo dal libro dello stesso Bolzoni “Uomini soli. Pio La Torre e Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, raccontando quella Sicilia insanguinata di fine anni '70 e inizi anni '80 che ha vissuto sulla sua pelle da giovane cronista de “L'Ora”.


Le mafie estere viste da Federico Varese

L'esperienza del ricercatore che va nei luoghi dove le mafie si radicano e impongono il loro potere è stata condivisa con gli studenti del Liceo Classico “Francesco Fiorentino” da Federico Varese, uno dei più autorevoli studiosi del crimine organizzato, che rispondendo alle domande degli studenti sul suo libro “Vita di mafia. Amore, morte e denaro nel cuore del crimine organizzato” si è soffermato sui particolari avvincenti di incontri e conversazioni con boss di mafie di altri Paesi nel corso delle sue ricerche.


«Queste prime interviste con le storie – dichiara Maria Teresa Morano, responsabile del progetto - sono la conclusione di un percorso che ha visto gli studenti protagonisti in ogni fase: dalla lettura ai libri, all'incontro di preparazione con un giornalista alla realizzazione delle interviste ai vari autori. Le tante domande rivolte agli ospiti e l'entusiasmo con cui si sono preparati agli incontri dimostrano che #TrameOff rappresenta una proposta di arricchimento formativo per gli studenti delle nostre scuole».

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