Mercato del lavoro

In Calabria occupazione femminile al 36,9% contro il 42,5% del dato nazionale: il report

I dettagli emergono dal focus stilato dalla Regione. Nella nostra terra si registra non solo la più bassa incidenza di lavoratrici rispetto al resto d'Italia ma anche una più ridotta presenza di donne in cerca di impiego. L'assessore Calabrese: «Tanto da fare»

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di Redazione Economia
7 marzo 2024
18:36

«In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, l’osservatorio/laboratorio economico territoriale delle politiche del lavoro del Dipartimento lavoro ha predisposto un rapporto preliminare (bollettino n.11) avente come focus “La parità di genere nel mercato del lavoro in Calabria”». Lo comunica l’assessore regionale Giovanni Calabrese che aggiunge: «Si tratta di un report che delinea la situazione attuale, in Italia e nella nostra regione, del sempre maggiore ed esistente dibattito attorno a tali temi, anche in termini statistici e di monitoraggio. Del resto, è innegabile che, ancora oggi, nonostante le numerose politiche intraprese per le pari opportunità, queste, non sembrano aver trovato una compiuta applicazione sociale ed economica, a partire dalla condizione femminile nel mercato del lavoro».

Il report

Nel report si fa rilevare: «Dal 2019 al 2023, secondo l’Istat, la percentuale delle ultrasessantacinquenni sul totale della popolazione femminile è cresciuta del 4,3%, mentre nella fascia di età dai 0 ai 14 anni ha conosciuto una contrazione compressiva del 5,9%. Tra la popolazione attiva la percentuale di donne, che nel 2023 rappresentano il 50,2%, si è ridotta rispetto al dato del 2019 del 5,5%. Una popolazione che invecchia progressivamente, quella calabrese, anche se l’aumento percentuale delle donne dai 65 anni in poi, rispetto alla percentuale della popolazione residente, risulta più contenuto rispetto a quello degli uomini (+6,5%). Allo stesso tempo, più ridotto, di mezzo punto percentuale, il dato sull’incidenza della popolazione attiva rispetto a quello degli uomini».


Le donne inoccupate in Calabria

E ancora: «Nel 2022 tra la popolazione attiva (15-64 anni) la percentuale delle donne è comunque più alta in Calabria (il 50,5%) rispetto a quella espressa a livello nazionale che è del 50%. Tra la popolazione attiva sono evidenti le maggiori discrasie rispetto al dato nazionale: le donne che risultano occupate sono il 36,9%, mentre in Italia tale dato è del 42,5%, 5,6 punti percentuali in più rispetto al dato regionale; le donne che sono alla ricerca di un’occupazione rappresentano il 42,8% del totale mentre in ambito nazionale tale percentuale è comunque maggiore di 6,9 punti percentuali (il 49,7%). Rispetto agli inattivi la situazione è molto meno differenziata tra il dato regionale e quello nazionale. Le donne che non lavorano e che non sono interessate a creare lavoro sono il 63,7% in Calabria, mentre in Italia rappresentano il 63,2%. Una differenza di mezzo punto percentuale».

Il mercato del lavoro e le contraddizioni

I dati illustrano «la prevalenza del genere femminile nel settore delle attività di cura e di assistenza in ambito familiare, nella sanità e assistenza e nell’istruzione (60,1%); anche dall’analisi delle mansioni si deduce una divaricazione di genere per molte delle attività professionali». Nel documento si specifica: «In estrema sintesi, quanto emerge dal punto di vista della questione di genere dimostra che il mercato del lavoro in Calabria assume aspetti contraddittori rispetto a quanto espresso a livello nazionale a riprova di come la condizione delle donne assuma ulteriori aspetti di problematicità. In Calabria, infatti, non è presente solo più bassa incidenza di donne occupate rispetto a quanto espresso a livello nazionale, ma anche una più ridotta presenza di donne in cerca di occupazione: questo è sicuramente sintomo di un maggiore effetto scoraggiamento tra la popolazione femminile rispetto alle aspettative di accesso alla sfera lavorativa».

L'intervento di Calabrese

L'assessore Calabrese ha ringraziato il Dipartimento per il lavoro analitico preposto «che permette di avere un quadro dettagliato anche sugli interventi e le misure da adottare per incrementare l’occupazione femminile e le politiche attive, studiando i dati e le esigenze del territorio». «Dall’analisi e dai dati pubblicati – specifica - si evince che sarà necessario continuare a lavorare su una nuova cultura, basata sulla parità di genere nel lavoro, al fine di garantire una crescita positiva ed equa della società, sia a livello nazionale che regionale. Esistono azioni concrete e strategie specifiche da implementare e raggiungere, al fine di garantire pari opportunità di carriera, formazione e crescita professionale ad ognuno, sostenendo l’inserimento delle donne anche in ruoli manageriali e decisionali e in posizioni di vertice, per finalmente rompere il cosiddetto tetto di cristallo. Il mio assessorato riconosce l'importanza cruciale dell'occupazione femminile come motore di crescita per il Paese e per la nostra regione, pertanto ha posto la promozione del lavoro femminile e della parità di genere al centro delle proprie priorità di intervento».

«La strada verso la parità di genere, specialmente in Calabria è ancora lunga. Sostenere attivamente le donne nella loro carriera professionale non solo arricchisce le imprese con una maggiore diversità e competenze, ma stimola anche l'innovazione e porta a risultati di qualità superiore. Con gli interventi previsti dal Pr Calabria Fesr Fse+ 21-27 in fase di avvio – sostiene l’assessore Calabrese - si intende promuovere una maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro mediante il supporto ad iniziative imprenditoriali assicurando contestualmente parità di condizioni e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata».

 

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