Turismo Calabria, «senza ingressi da Campania e Basilicata sarebbe un disastro»

Il primo cittadino di Santa Maria del Cedro denuncia il blocco totale del settore e dell'economia nel tratto di costa che confina con la Basilicata e chiede che vengano autorizzati gli arrivi dei proprietari di seconde case

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di Francesca  Lagatta
12 maggio 2020
15:55

«Se la presidente Jole Santelli non aprirà i confini della Calabria, il turismo dell'alto Tirreno cosentino, e non solo, subirà gravi danni». È quanto sostiene Ugo Vetere, sindaco di Santa Maria del Cedro, che questa mattina ha inviato una lettera ai presidenti delle regioni Campania e Basilicata, rispettivamente Vincenzo De Luca e Vito Bardi, per chiedere un accordo con la Regione che consenta ai proprietari di seconde case di raggiungere la Calabria, anche in virtù della drastica diminuzione dei contagi di coronavirus. «Qui da noi - ha detto il primo cittadino - ci sono migliaia di seconde case vuote, contrariamente a quanto avveniva nello stesso periodo degli anni passati, e questo vuol dire blocco dell'economia, proprio in questo momento che c'è bisogno di ripartire».

 

«Non vorrei ci fossero favoritismi»

Da qualche ora in Calabria chiunque può raggiungere le seconde case, a patto di non uscire dai confini, circostanza che, secondo Vetere, favorirebbe solo l'economia di alcune località. «Chi vive nelle grandi città, come ad esempio Cosenza, o nelle zone montane, si sposta nelle località turistiche della stessa regione, dove spesso si ha un'abitazione in cui trascorrere le vacanze. Ma sull'alto Tirreno cosentino ciò non accade, perché noi abbiamo turisti provenienti quasi esclusivamente dalla Campania o dalla Basilicata, che adesso non possono raggiungerci». Fatto che si tradurrebbe in gravi perdite economiche. «Ci sono persone - dice ancora il sindaco - che hanno fatto enormi sacrifici per costruire strutture ricettive all'altezza, hanno investito molti soldi, e ora rischiano di vedere i propri sacrifici andare in fumo». Le unità immobiliari di proprietari residenti fuori i confini di Santa Maria del Cedro sono quasi 9mila, di cui circa 7mila, appunto, di proprietà di cittadini campani o lucani.


A rischio il pagamento delle tasse

Se il turismo si ferma, saranno diversi i settori dell'economia a risentirne. «Come farò a chiedere il pagamento delle tasse - si chiede Vetere - ai cittadini che non guadagnano o ai proprietari di quelle case nelle quali non si può andare?». Pertanto, anche il bilancio dell'ente potrebbe subire conseguenze. «Alla presidente Santelli chiediamo di intervenire con urgenza e ideare un piano di politica turistica che veramente possa dare respiro a imprenditori e commercianti, altro che liti su tavolini e caffè».

 

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