Frane sul sentiero dell'Arcomagno, le associazioni avvertono: «Sono un pericolo»

Gli esponenti dell'associazione ambientalista Italia nostra rivendicano maggiore sicurezza sul percorso che conduce alla suggestiva spiaggia di San Nicola Arcella, messo in pericolo dal rischio di caduta massi e smottamento di terreno

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di Francesca  Lagatta
22 giugno 2020
17:54
La suggestiva spiaggia dell’Arcomagno a San Nicola Arcella
La suggestiva spiaggia dell’Arcomagno a San Nicola Arcella

«Il Comune di San Nicola Arcella sta scherzando con il fuoco mettendo a rischio l’incolumità di centinaia di turisti e visitatori che ora, in questo preciso momento, si incamminano ignari lungo la scalinata Marinella/Arcomagno, prendono il sole sugli scogli caduti antistante il sentiero oppure entrano con natanti o a piedi nello specchio d’acqua antistante l’arco naturale». La denuncia arriva dall'associazione ambientalista Italia Nostra - sezione alto Tirreno cosentino, che interviene ancora una volta sulla situazione del percorso che porta alla suggestiva spiaggia di San Nicola Arcella.

Caduta massi e smottamento di terreno

«Sono questi tutti luoghi interdetti all’accesso dalla ordinanza sindacale n. 22 dell'11 novembre 2009 per il pericolo di caduta massi e smottamento di terreno - scrive Italia Nostra in una nota -. L’ordinanza ha disposto che l’Ufficio Tecnico provveda a posizionare in loco, cioè su tutti i percorsi di accesso da mare e da terra, transenne ad altri mezzi per impedire l’accesso nonché ad istallare un cartello che avvisi del pericolo e del divieto di accesso ai luoghi».


Accessi aperti al pubblico

Malgrado le disposizioni, non vi sarebbero barriere a impedire l’accesso ai luoghi interdetti. «Perché l’Ufficio Tecnico del comune non ottempera all’ordinanza del sindaco? - si chiedono gli esponenti di Italia Nostra - E quest’ultimo quali provvedimenti ha assunto per far rispettare la propria ordinanza?».

Niente visite guidate

L'associazione di ambientalisti dichiara di aver informato tutte le autorità preposte e di aver messo in luce tutte le controversie dell'ordinanza sindacale n. 22 /2019. «C’è anche scritto che il Certificato di regolare esecuzione dei lavori eseguiti, la cui visita di verifica è stata effettuata in data 08.07.2019, cioè prima degli episodi franosi, prevede - si legge nel lungo comunicato - la possibilità di accesso all’area solo attraverso visite guidate ed assistite da personale appositamente formato e dato che tale personale al momento non è disponibile, non è possibile pertanto organizzare visite guidate».

L'appello alle istituzioni

La nota si conclude con un accorato appello in cui si chiede «massima responsabilità e serietà» e «un nuovo Certificato di regolare esecuzione alla luce dei movimenti franosi registratisi successivamente, allo scopo di far confermare dai tecnici che hanno redatto tale verbale la possibilità di accesso all’area attraverso visite guidate organizzate».

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