La compagnia aerea era finita al centro di un’inchiesta del Corsera. L’imprenditore: «È urgente che la magistratura faccia piena luce sul comportamento del vettore e che il bando venga revocato»
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«Derubati dei fondi pubblici e dei propri diritti». Con queste parole Alessandro Cuomo, presidente delle Piccole e Medie Imprese di Crotone, denuncia il comportamento della compagnia aerea SkyAlps, al centro di un’inchiesta pubblicata nei mesi scorsi dal Corriere della Sera e confermata da Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile).
Al centro delle accuse c’è la gestione della tratta Crotone-Roma, assegnata a SkyAlps attraverso fondi pubblici per un valore di oltre 13 milioni di euro, nell’ambito della continuità territoriale. «In cambio? Passeggeri maltrattati e strattonati per farli scendere dagli aerei per poi lasciarli abbandonati in aeroporto, altri fatti imbarcare su aerei non sicuri», tuona Cuomo.
«Secondo l’inchiesta pubblicata dal Corriere della Sera e confermata da Enac, SkyAlps avrebbe falsificato certificazioni di manutenzione, usato ricambi scaduti e omesso interventi di sicurezza, mettendo deliberatamente a rischio l’incolumità dei passeggeri. Risultato: 7 aerei messi a terra da Enac per gravi irregolarità tecniche. Una situazione senza precedenti», aggiunge.
Il presidente delle Pmi crotonesi prosegue riportando «i numeri dello spreco ai danni dei crotonesi da fermare urgentemente: 13.281.817 di euro di fondi pubblici stanziati per garantire i voli Roma–Crotone (2023–2026); 4,4 milioni di euro l’anno in nome della “continuità territoriale”; decine di voli cancellati, almeno 15 passeggeri lasciati a terra ogni settimana, altri costretti a volare su aerei presi in affitto da terzi, più piccoli e meno affidabili.
«Nessuno degli amministratori locali denuncia, a tutela dei diritti dei cittadini, la società – dichiara Cuomo –. Continua a operare senza problemi, senza nemmeno scusarsi, spiegare e soprattutto non restituisce i fondi pubblici ricevuti. Chi difende i cittadini di Crotone? È urgente che la magistratura faccia piena luce sul comportamento del vettore e che il bando venga revocato e assegnato a compagnie serie, affidabili e rispettose della legge».
«La continuità territoriale non è un privilegio: è un diritto – conclude –. Chi incassa fondi pubblici e poi mette a rischio la sicurezza delle persone deve essere fermato e chiamato a rispondere».