In provetta

Cibo sintetico, Coldiretti Calabria lancia una raccolta firme: «A rischio la filiera del made in Italy»

La campagna del sodalizio diretta alla difesa degli alimenti naturali: «Lo scopo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e il commercio di prodotti come la carne prodotta in laboratorio o il latte “senza mucche”»

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di Redazione
14 novembre 2022
09:07
Raccolta firme Coldiretti
Raccolta firme Coldiretti

Coldiretti Calabria si mobilita contro il cibo sintetico. In una nota, il presidente del sodalizio Franco Aceto afferma: «C’è da inorridire. Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione». Da qui la mobilitazione della Coldiretti che anche in Calabria ha avviato una raccolta firme su tutto il territorio regionale per fermare «una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy».

 


La petizione – evidenzia il sodalizio - potrà essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi da Coldiretti e Campagna Amica Calabria: «C’è  - comunica Coldirettti – una grande e convinta adesione dei cittadini-consumatori. L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech. Già ad inizio 2023 – si evidenzia - potrebbero essere, infatti, introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue, mentre entro il primo semestre 2023 negli Usa potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici».

 

Per la Coldiretti si tratta di «una pericolosa deriva degli alimenti creati in laboratorio iniziata con la finta carne della società americana Beyond Meat e sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca. Gli investimenti nel campo del cibo sintetico – si aggiunge - stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti del settore hi tech e della nuova finanza mondiale. L’esempio più lampante è quello della carne artificiale dove solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6000% in 5 anni». Ma non c’è solo la bistecca in provetta: «La società Remilk – sostiene il sodalizio - vuole poi aprire una fabbrica chimica in Danimarca per la produzione di latte sintetico realizzato in laboratorio senza mucche. In Germania si lavora a bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare, mentre negli Usa si stanno buttando anche sul sushi in provetta». Da qui la necessità di difendere «il cibo naturale».

 

 

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