Cleto ospita la prima festa del turismo delle radici: dagli italo discendenti una opportunità per la rinascita dei borghi calabresi
VIDEO | Attraverso un network di 11 tour operator con riferimenti internazionali, cresce il flusso di visitatori provenienti da oltreoceano
Dal turismo delle radici la rinascita di uno dei più suggestivi borghi del cosentino. Città dei due castelli Cleto è la destinazione privilegiata degli italo discendenti d’oltre frontiera. Il centro a metà strada tra la valle del Savuto e la costa tirrenica, è inserito nella rete di Obiettivo turismo Italia, il network che annovera 11 tour operator in tutto il mondo e che propone gli affascinanti luoghi dell’entroterra calabrese come mete ideali per vivere in maniera autentica e genuina l’italianità. E le prenotazioni fioccano. In questo periodo di settembre il centro storico accoglie un gruppo in arrivo dall’Argentina accompagnato da una insegnante di italiano, Vittoria Gioffrè, residente oltreoceano e responsabile per il paese sudamericano di Obiettivo Turismo Italia. Punti di contatto sono presenti in Canada, Brasile, Stati Uniti, Australia ed altri paesi dei cinque continenti.
Ospitalità è la parola d'ordine
La prima Festa del turismo delle radici, promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Armando Bossio, con il supporto comunicativo del network LaC e con un workshop all’aperto ed una serata all’insegna della musica e della gastronomia, oltre a rafforzare i legami tra i numerosi partner di questo percorso che alimenta una vivace economia locale e stimolare il recupero di storici immobili da destinare all’ospitalità, ha offerto l’opportunità di tracciare le tappe dei prossimi prestigiosi appuntamenti. Cleto peraltro, ha informato Tiziana Nicotera, responsabile turismo di ritorno della Confederazione Italiani nel Mondo, sarà presto protagonista di una ricerca, un paper scientifico da presentare alla Società Italiana di Scienze del Turismo, mentre nuovi accordi sono in corso di definizione per rendere più stabili e durature le permanenze, tra cui quello con la scuola Dante Alighieri di Buenos Aires per portare in Calabria una delegazione di studenti e docenti per un periodo di almeno trenta giorni.
«Modello da imitare»
«Quando questa iniziativa è partita – ha detto il sindaco Armando Bossio – abbiamo chiesto alla comunità di non essere parte del progetto ma di essere il progetto. Forse proprio questa è la chiave del successo ottenuto e che con orgoglio, ci ha fatto diventare un modello da imitare». Al workshop erano infatti presenti anche il sindaco di Celico Francesco Lettieri ed amministratori del comune di Pedivigliano. Al workshop, moderato da Tiziana Bagnato, hanno inoltre partecipato Pino Varacalli, consigliere comunale di Gerace e membro del comitato delle regioni a Bruxelles e Giulio Vita, ideatore del festival cinematografico della Guarimba, con cui riesce a convogliare ad Amantea ogni anno centinaia di registi da tutto il mondo. Il gruppo Amor di Taranta di Cinzia Vescio ed i Sabatum Quartet hanno completato il programma con uno spettacolo musicale.