Confisca Radi Palmi, il fallimento dell'azienda è anche quello dello Stato
L'azienda leader nella raccolta rifiuti è stata in amministrazione controllata dal 2013 alla fine del 2018 quando è stata chiusa. Circa cento operai hanno perso il lavoro e i tentativi da parte del sindacato per riaprirla non hanno trovato l'appoggio di istituzioni e politica
![La Radi di Palmi](https://img.lacstatic.it/_photo/2020/FEBBRAIO/attualita/2020_radi-palmi.jpg)
Lo Stato subentra nella gestione dell’azienda dopo la confisca alla ‘ndrangheta e quell’azienda da lì a poco fallisce. Troppo spesso, infatti, piccole e grandi realtà imprenditoriali nella nostra regione vanno a gambe all’aria a seguito della gestione commissariale. La Ra.Di. di Palmi, prima della confisca all’imprenditore Carmelo Ciccone, era una delle aziende leader della raccolta rifiuti nella provincia reggina e all’epoca vantava un centinaio di dipendenti tra operai e personale amministrativo. Nel giro di qualche anno tutti hanno perso il lavoro.
Sforzi inutili per salvare l'azienza
A nulla sono valsi gli appelli alle istituzioni e alla politica da parte dei lavoratori e del sindacato. «Radi è solo uno dei casi nei quali il sindacato – spiega Giuseppe Valentino, segretario regionale della Filcams-Cgil – cerca di dare delle risposte alle richieste di lavoro che giungono con forza dai territori calabresi. La controparte, è chi dovrebbe occuparsi di tutelare il diritto al lavoro e invece lo affossa».
I licenziamenti
Gli ultimi 32 operai sono stati licenziati nel dicembre 2018, subito prima del fallimento. Da allora la Filcams-Cgil le ha tentate tutte per carcere di fare riaprire l’azienda, ma tutti gli sforzi si sono rivelati vani davanti all’indifferenza di politica e istituzioni. «Abbiamo incontrato i custodi giudiziari di Radi – ha aggiunto il sindacalista – e le istituzioni che ci hanno risposto. Ma soprattutto abbiamo incontrato un muro di gomma. La politica si è dimostrata miope che non ha convocato tavoli di trattativa nei quali avremmo chiesto come unica contropartita di assicurare il lavoro a chi lo aveva perso in caso di vendita della Radi e dell’impianto».
Situazione intollerabile
Il sindacato chiedeva allo Stato, quindi, solo di dare speranza ai lavoratori di un territorio depresso dal punto di vista economico, lanciando così un segnale forte a un settore nel quale gli appetiti della criminalità organizzata sono fortissimi. «La denuncia che vogliamo fare – sottolinea – è che non si può tollerare che quando lo Stato arriva a gestire delle aziende il lavoratore perde».
L'appello
Valentino lancia un appello alla Regione, all’Ato di Reggio Calabria e alla città metropolitana per riaprire il dialogo mettendo in evidenza l’importanza di un impianto come quello di Ra.Di., per aiutare a uscire da una continua gestione emergenziale del ciclo dei rifiuti. «In piena emergenza rifiuti – ha attaccato il segretario della Filcams Calabria - si favoriscono altre logiche che noi conosciamo. Se si preferisce mantenere questo profilo del governo delle istituzioni, allora si deve capire che si sta da un’altra parte e non da quella della legalità».
Articoli Correlati
![L’intervistaPalmese a un passo da Jaiteh, Napolitano e Franco Da Dalt. Il presidente Sergi: «Abbiamo altri 3 nomi in entrata, ma sono top secret»](https://img.lacstatic.it/_pageimg/2024/07/04/mini_2024_sergi-ascone.jpg)
L’intervistaPalmese a un passo da Jaiteh, Napolitano e Franco Da Dalt. Il presidente Sergi: «Abbiamo altri 3 nomi in entrata, ma sono top secret»
![L’iniziativaLa Regione Calabria vara il disciplinare per combattere il clientelismo attraverso l’utilizzo della banca dati di esperti esterni](https://img.lacstatic.it/_pageimg/2024/07/25/mini_2024_data-bank.jpg)
L’iniziativaLa Regione Calabria vara il disciplinare per combattere il clientelismo attraverso l’utilizzo della banca dati di esperti esterni
![Da sinistra Occhiuto e Calabrese](https://img.lacstatic.it/_pageimg/2024/07/25/mini_2024_occhiuto-calabrese.jpg)