Il Consorzio di bonifica vibonese non anticipa la cig: i sindacati insorgono

I segretari regionali e territoriali sono pronti a mettere in campo tutte le azioni a tutela dei lavoratori: «Così il Consorzio non rispetta la dignità degli operai agricoli, soprattutto in un momento così delicato per la tenuta sociale ed economica del Paese»

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di R. G.
25 aprile 2020
15:25

L’indisponibilità del Consorzio di bonifica Tirreno Vibonese ad anticipare il pagamento della cassa integrazione speciale per gli operai agricoli (Cisoa) ai propri operai forestali, anche loro colpiti dalla crisi economica legata all’emergenza covid, ha suscitato una dura presa di posizione dei segretari generali regionali e territoriali dei sindacati del settore agroalimentare - forestale Michele Sapia e Daniele Gualtieri per la Fai-Cisl, Bruno Costa e Battista Platì per la Flai-Cgil, Nino Merlino e Pasquale Barbalaco per la Uila-Uil.

I sindacati sul piede di guerra

La decisione del Consorzio Vibonese di applicare la Cisoa con modalità di pagamento diretto, riferiscono le sigle sindacali, non rispetta l’art. 35 del contratto regionale dei lavoratori idraulico forestali oltre a non essere in linea con le decisioni assunte in sede di “conference call” tra i sindacati, Calabria Verde, Parco delle Serre, l’Associazione Urbi Calabria e l’assessore alla forestazione Gianluca Gallo, in cui si è convenuto di garantire, in ossequio a quanto previsto dal contratto integrativo regionale per gli operai idraulico forestali, la copertura del corrispettivo per ciascuno lavoratore pari al 100% alla stregua della normale retribuzione.


 

Tutti i Consorzi di Bonifica della Calabria - evidenziano - hanno attivato la Cisoa per gli operai idraulico forestali con modalità di pagamento a conguaglio, con anticipazione quindi da parte del datore di lavoro, ad eccezione del solo Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese che, tra l’altro, non ha inviato in merito nessuna informativa sull’attivazione della cassa integrazione alle organizzazioni sindacali territoriali se non solo dopo la richiesta di delucidazioni a firma delle organizzazioni sindacali territoriali del 20 aprile scorso e la successiva comunicazione delle segreterie regionali indirizzata all’assessore di competenza.

La posizione del Consorzio

In riscontro il Consorzio ha ribadito nella giornata di ieri, la volontà di applicare le modalità di pagamento diretto, non tenendo così in alcuna considerazione sia i principi di cooperazione che le norme contrattuali che tra le parti hanno forza di legge. Non può esserci alcuna determinazione unilaterale da parte del Consorzio, questo è ciò che ribadiscono chiaramente le segreterie territoriali e regionali. Per questo i segretari territoriali e regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Uil hanno inviato, sempre nella giornata di ieri, una ulteriore comunicazione al Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese ribadendo la necessità di applicare il contratto integrativo regionale che impegna anche il Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese ad osservare le modalità convenute con l’art. 35. In caso contrario verranno messe in campo tutte le azioni a tutela dei lavoratori.

 

Inoltre i segretari territoriali evidenziano «che non è la prima volta che le organizzazioni sindacali sono costrette in questo Ente Consortile a scontrarsi a causa di un atteggiamento autoreferenziale, assenza di confronto e assoluta chiusura rispetto alle normali quanto necessarie e corrette relazioni sindacali». Ancora una volta - fanno presente - le decisioni vengono assunte in maniera unilaterale violando anche i più basilari principi di condivisione, oltre che il dovere di informazione preventiva alle organizzazioni sindacali previsto dal contratto. «Una gestione - concludono - che non risponde alla necessità di garantire l’efficienza del settore e la dignità dei lavoratori, soprattutto in un momento così delicato per la tenuta sociale ed economica del Paese e della nostra regione.

Giornalista
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