Coronavirus: «L'impatto economico per l'Italia sarà molto alto»

Il segretario generale del Censis a Cosenza per la presentazione del rapporto annuale: «La paura del contagio causa la rottura delle relazioni sociali. Serve un bagno di realtà perché nessuno può chiudersi in una zona rossa»

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di Salvatore Bruno
26 febbraio 2020
10:07

Spopolamento delle regioni del Sud e mancanza di fiducia nel futuro sono alcuni degli elementi di maggiore rilievo contenuti nel 53mo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese.

Dal Cnel alla Cciaa

Dopo la tradizionale presentazione ospitata come di consueto nella sede del Cnel il primo venerdì di dicembre, il segretario generale della fondazione, Giorgio De Rita, ha illustrato lo studio anche a Cosenza, per iniziativa della Camera di Commercio guidata da Klaus Algieri.


Una bussola per le categorie produttive

«Nella nostra qualità di corpo intermedio prestiamo molta attenzione alle indagini analitiche condotte da un organismo di qualità come il Censis: offrono una fedele ed affidabile fotografia dello scenario italiano e sono una bussola per le imprese. Ma anche per la politica: sulla base di questo rapporto deve muovere le giuste leve per rendere meno accidentata la strada ai soggetti economici dello sviluppo» ha affermato Algieri.

La proposta

«Il rapporto Censis poi, orienta anche le scelte delle categorie produttive. È come un dizionario: consiglio di tenerlo sulla scrivania e di consultarlo ogni volta che affiora un dubbio». Nel corso dell'iniziativa il presidente della Camera di Commercio di Cosenza ha proposto al segretario del Censis di realizzare un rapporto sulla situazione sociale della Calabria, contenente ulteriori strumenti di conoscenza del territorio utili ai decisori istituzionali, nell'ottica di una programmazione più consapevole.

L'impatto del coronavirus

Sullo sfondo le conseguenze dell’emergenza coronavirus sulla vita degli italiani: «È presto per valutarle - ha detto Giorgio De Rita - Sicuramente l'impatto economico sarà molto alto: penso al turismo, alle imprese, all'attrattività dei nostri territori. Dovremo interrogarci su come risalire il gradino che siamo costretti a scendere. Ma inciderà ancora di più sotto il profilo sociale».

Vita di relazioni

«Questa vicenda si incunea in quella che negli ultimi anni è stato il punto di maggiore fragilità degli italiani: la rottura delle relazioni con l'altro, con lo straniero, col diverso, con chi è in difficoltà - ha spiegato il segretario del Censis - Oggi questo fenomeno sta allontanando ancora di più le persone l'una dall'altra. La nostra ricchezza invece, è stata sempre quella di saper fare relazione, di avere il coraggio di guardare il prossimo non come un nemico ma come parte di noi. Penso che ci sarà presto un bagno di realtà e tutti noi scopriremo che nessuno può chiudersi in una zona rossa perché la vita stessa è rapporto con l'altro».

Giornalista
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