Coronavirus, 1.660 imprese artigiane chiedono la cassa integrazione per 4.500 lavoratori

L’impegno dell’Ebac per sostenere il settore in un momento di estrema difficoltà. Già erogati 340mila euro per i primi 600 lavoratori

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di Redazione
15 aprile 2020
21:18

Giornate intense queste per l’Ente bilaterale artigianato Calabria impegnato dai primi giorni di marzo nelle operazioni atte a garantire l’erogazione dell’assegno Covid-19, ai lavoratori dipendenti delle imprese artigiane calabresi che hanno dovuto sospendere le loro attività lavorative.

 



Una misura eccezionale – precisa un comunicato della presidenza – messa in piedi in pochi giorni, dal Fondo di Solidarietà Bilaterale Artigianato, in collaborazione con gli enti bilaterali regionali artigiani e che portato l’Ebac a mandare in pagamento le prestazioni per i primi 600 lavoratori, con un impegno di risorse di circa 340mila euro. Altrettante saranno messe in pagamento entro la fine di questa settimana riuscendo così a pagare per il mese di marzo, un totale di circa 1.200 lavoratori (dato ancora parziale). Per gli altri, evidenzia la nota, si è in attesa che il governo nazionale riversi al Fondo Fsba le risorse necessarie.

 

«Le parti sociali dell’artigianato Confartigianato, Cna, Casartigiani e Cgil, Cisl e Uil, a cui è demandato il compito di regolamentare il Fondo - si legge - già da fine febbraio, avevano avuto contezza della gravità della situazione e prontamente si sono adoperate per adeguare gli interventi previsti dal Fondo all’emergenza nazionale venuta a determinarsi a seguito della pandemia del Covid-19».

 


Per Giovanni Aricò e Michele Gigliotti, presidente vice presidente dell'Ebac, il tempestivo intervento delle parti sociali e l’interlocuzione con il governo centrale, ha consentito l’accesso allo strumento a tutti, senza distinzione tra imprese in regola e imprese che fino ad oggi erano sconosciute allo stesso Fondo nonostante gli obblighi normativi di contribuzione a garanzia dei lavoratori.

 

I chiarimenti dell'Ebac


Ma nelle scorse settimane, spiega Aricò, «sono comparsi alcuni post sui social che insinuavano dubbi sulle possibilità di accesso al Fondo Fsba da parte di tutte le imprese gli artigiane, fake news circa la reale erogazione dell’assegno ai lavoratori sospesi. Ciò ha creato notevoli confusioni e causato forti ritardi nella presentazione delle domande, anche da parte di professionisti indotti in confusione, creando così un grosso danno ai lavoratori la cui domanda è stata presentata con forti ritardi o che ancora non è stata presentata e che quindi percepiranno di conseguenza i loro assegni in tempi più lunghi».

 


«L’Ebac ha lavorato in silenzio e ha operato in stretta collaborazione con gli ordini professionali, invitando ad attingere ad informazioni rilasciate solo da istituzioni con documenti e circolari ufficiali, ciò per garantire una puntuale e corretta informazione ai professionisti che devono assistere le imprese che devono presentare le domande. Si è preferito non rispondere sulla stampa ma smentire con i fatti - precisa il vice presidente Michele Gigliotti - Da un lato consentendo l’accesso a tutti, dall’altro lavorando in maniera solerte, per mandare in pagamento già in questa settimana, la prestazione a chi prontamente aveva presentato la domanda».

 

I numeri dell'emergenza


«Ad oggi, in Calabria – si legge ancora nella nota - sono state protocollate circa 1660 domande di cassa integrazione di imprese artigiane per un totale di 4500 lavoratori coinvolti. A queste vanno aggiunte le domande in fase di caricamento da parte delle imprese artigiane, sono circa 270 per altri 750 lavoratori circa. Presumibilmente crediamo che ancora molte altre domande di cassa integrazione Covid -19 debbano essere presentate».


«Dobbiamo purtroppo constatare che nella fase di caricamento della domanda, sono molti gli errori che di fatto prolungano inevitabilmente i tempi di lavorazione, seppur eliminati molti filtri per garantire lo scorrimento veloce dei lavori a beneficio dei lavoratori in attesa. Il controllo va in ogni caso garantito per scoraggiare comportamenti scorretti» proseguono Gigliotti ed Aricò. Tuttavia dal Fondo Nazionale precisano che molte funzioni sono state aperte sulla piattaforma ai professionisti per garantire a loro stessi la possibilità di correggere errori effettuati in fase di caricamento.


Concludendo nella nota, Gigliotti e Aricò rinnovano il loro impegno e di tutto il consiglio di amministrazione dell’ente, affinché nessuna impresa artigiana e nessun lavoratore sia escluso dalla prestazione.

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