Coronavirus e crisi vacanze, navi ferme a Vibo Marina: addio tour alle Eolie?

VIDEO | Le imbarcazioni a motori spenti nel porto. Il mercato potrebbe avere una contrazione minima del 70% e per contenere le perdite un biglietto per il viaggio potrebbe costare fino a 100 euro

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di Cristina Iannuzzi
7 maggio 2020
15:35

«È tutto così strano… Per chi è abituato a stare in mare, a fare la vita che facciamo noi. Questa barca ferma, fa male…». Mirko Savadori è il capitano di una delle motonavi che hanno regalato a centinaia di migliaia di turisti giornate spensierate sulla rotta che collega la Costa degli dei alle Isole Eolie.

La sua imbarcazione resta oggi ormeggiata al porto di Vibo Marina. Difficile prevedere se e quando si ripartirà. L’estate che verrà è un’incognita.

«Stimiamo perdite del 70%»

«Aspettavamo i turisti stranieri – spiega Mirko – che ci consentono di viaggiare da aprile a ottobre. Gli italiani, invece, vanno in ferie solo a luglio ed agosto e possiamo dire che quello che facciamo con loro è poco. Ma questo da sempre. Per effetto del coronavirus, della pandemia e delle misure contenitive adottate dal governo, stima una contrazione del mercato «pari ad almeno il 70%».


Già… le restrizioni sulla mobilità, la paura del virus come se non bastasse il distanziamento sociale. Mirko conta gli spazi per i passeggeri. Mostra una fila con cinque seggiolini, solo due potranno essere occupati… Un’altra di quattro e ne rimarrà un solo fruibile. E una di tre: «Non si potrà occupare alcun posto, perché c’è la fila di fronte…». In pratica: la sua motonave può trasportare fino a 280 passeggeri, ma quest’estate potrà trasportarne circa 80. In pratica, per contenere le perdite e mantenere un minimo di guadagno, un biglietto da 45 euro dovrebbe lievitare a circa 100… E chi può permettersi per una escursione una cifra del genere, solo per il viaggio?

Mario Comerci è l’armatore. Faceva il ristoratore in Emilia Romagna, ma si era innamorato della Calabria e delle sue bellezze, intravedendone le straordinarie potenzialità. «Abbiamo investito e investito e ancora investito… Tutto quello che abbiamo guadagnato in questi anni lo abbiamo sempre reinvestito senza tenere nulla per noi – spiega -. Così in ultimo abbiamo impiegato due milioni di euro per una nuova imbarcazione…». Poi però è arrivato il coronavirus…

«Solo il vaccino ci può salvare»

«Sappiamo – continua l’armatore – che solo il vaccino può salvare l’economia».

Nel frattempo, però, il governo, la politica, potrebbero dare respiro alle aziende. Che parlano di credito d’imposta, di finanziamenti a fondo perduto per tamponare perdite e uscite di una lunga fase di lockdown, di ammortizzatori sociali… «Questo è un altro problema… - evidenzia Mirko Savadori – il nostro è un settore di impiegati stagionali e per noi non esiste cassa integrazione. Per lo Stato non siamo né carne e né pesce, non siamo niente». Urgono risposte che però non arrivano. Molti lavoratori, anche dell’indotto rimarranno senza impiego e senza reddito.

E’ una compagnia di navigazione, questa, che viene dal Nord. Che ha creduto nel Sud e nelle sue bellezze e che oggi vede addirittura a rischio la sua sopravvivenza.

Si deve guardare per forza al futuro. A quando (e chissà quando) il Covid 19 non farà più paura. «Confidiamo nel vaccino – ripete Mario Comerci -. Quest’estate ormai è andata. Pensiamo alla prossima. Sperando che tutto allora sarà finito. Perché qui la gente vuole venire».

Giornalista
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