Cosenza, alunni disabili senza assistenza per colpa della burocrazia

Pasticcio nella gestione dei fondi per il diritto allo studio. Le risorse sono state stanziate dalla Regione ma gli operatori impiegati nel periodo settembre-dicembre rischiano di non essere pagati, e dal 7 gennaio il servizio è sospeso

di Salvatore Bruno
15 gennaio 2020
15:36
Bimbo in carrozzina
Bimbo in carrozzina

I soldi sono stati stanziati dalla Regione per un totale di quasi centomila euro, suddivisi tra i vari istituti comprensivi della città di Cosenza, sulla base del numero di alunni bisognosi di assistenza specialistica e della tipologia di handicap, sia esso sensoriale o psicomotorio. Ma la burocrazia si è inceppata per cui, nonostante vi sia il decreto di riparto delle somme, pubblicato sul Burc, con l'arrivo del 2020 i servizi ai bambini disabili sono stati sospesi, tranne che nei plessi di Via Roma e dello Spirito Santo, dove si è scelto di proseguirne l’erogazione in attesa di sbrogliare le procedure.

Vicenda complicata

A settembre del 2019 il Dipartimento Educazione di Palazzo dei Bruzi con una lettera autorizza i medesimi soggetti incaricati nel precedente anno scolastico, a proseguire le attività di assistenza, in attesa di impegnare le risorse. Per ironia della sorte il decreto della Regione che destina i fondi al Comune reca la data dell’11 novembre, la stessa in cui è stata adottata la delibera di dissesto. Il vecchio dirigente comunale Mario Campanella decade ed il nuovo, Alessia Loise, non ritiene di dover perfezionare quella procedura anomala avviata dal suo predecessore. Per cui, in sostanza, i servizi di assistenza espletati da settembre a dicembre, rimangono formalmente privi di copertura finanziaria.


Incognite sul nuovo corso

Per il periodo gennaio-giugno del 2020, invece, il Settore educazione del Comune ha disposto che siano le scuole a rapportarsi direttamente con i fornitori dei servizi specialistici, scuole a cui il Comune trasferirà le risorse appena la Regione provvederà al pagamento. E qui si apre un universo di posizioni differenti, da quella più integralista dell’Istituto Negroni che non intende procedere prima di avere la materiale disponibilità dei soldi, temendo che possano rimanere impigliati nella rete del dissesto, a quella morbida dello Spirito Santo dove il dirigente ha disposto la continuità dei servizi stessi. E poi c’è una terra di mezzo nella quale i dirigenti scolastici si dicono pronti a pubblicare i bandi per assegnare i servizi ma non sono convinti di poter utilizzare l’intero plafond, nel quale è ricompresa anche la quota relativa al trimestre settembre-dicembre, gestita dal Comune. Nel frattempo però gli alunni sono ad oggi privi del sostegno e chissà quanto tempo ci vorrà per rimette a posto le cose.

Giornalista
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