Crisi economica

Il centro di Gioia Tauro è un deserto, l’allarme dei (pochi) commercianti e la disperazione dell’assessore: «Oltre il fondo»

Il presidente dell'associazione che unisce le attività del cuore della città portuale Ada Alessio: «È una condizione che si protrae da molto tempo». Il rappresentante dell'amministrazione Macino: «C'è da adoperarsi e capire cosa si può fare»

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di Giuseppe Mancini
22 novembre 2023
21:30

La situazione economica calabrese è impantanata in un momento di crisi ristagnante. Effetti gravi che si ripercuotono in modo drammatico sulle attività commerciali dei centri urbani. La popolazione, per colpa dei rincari e dei salari rimasti uguali, non ha più denaro da spendere per ciò che reputa superfluo, e acquista lo stretto necessario. Si è impennata l'inflazione e si è ridotto in modo inquietante il potere d'acquisto delle famiglie. Tanti sono emigrati altrove in cerca di lavoro, e quei pochi rimasti nelle città desertificate spesso si dirigono in periferia ad acquistare nei grandi magazzini o comperano dalle piattaforme online. La matematica conferma che in centro città restano le briciole e girano sempre gli stessi volti.

È un contesto che travolge il commercio locale. Basta fare un giro, in qualsiasi ora, nelle zone centrali delle città, per rendersi conto che i locali restano vuoti per la maggior parte del tempo, le strade tristemente desolate e tante saracinesche si stanno abbassando. I commercianti vedono il futuro cupo e incerto, con gli scaffali che rimangono pieni e i costi che superano le entrate. Le piccole imprese rimaste ad animare le vie delle città sono a repentaglio, intere famiglie allo sbaraglio, ed è una situazione che a catena colpisce anche i dipendenti che rischiano di perdere il lavoro.


Abbiamo chiesto lumi ad Ada Alessio, presidente di un gruppo di commercianti del centro di Gioia Tauro.
«Ogni anno diciamo di aver toccato il fondo, ma si sprofonda sempre più giù - afferma Ada Alessio - le vendite sono ferme, i rincari energetici insostenibili, molti negozi stanno chiudendo e chi aveva progetti li sta sospendendo. È una condizione che si protrae da molto tempo, i nostri appelli sono rimasti inascoltati. Alle criticità che ci attanagliano si fa poco per rispondere in modo efficace».

Per avere un quadro più completo della vicenda abbiamo chiesto delucidazioni ad Andrea Macino, assessore alle attività produttive di Gioia Tauro.
«Purtroppo è una questione generale che va oltre le competenze comunali - spiega l'assessore -. Il mondo sta cambiando, così come le dinamiche di mercato. La crisi che attraversano i centri urbani dipende da una serie di fattori. Molti ormai si recano ad acquistare presso i grandi poli commerciali posti nelle vie di passaggio tra una città e l'altra o comperano da internet. Come Amministrazione comunale la nostra porta è sempre aperta per confrontarci con i commercianti del centro. C'è da adoperarsi e capire cosa si può fare per attirare sempre più persone verso i centri cittadini».

Ci si augura un cambiamento di rotta, che ci sia sempre più una concreta collaborazione tra soggetti pubblici e privati, al fine di attuare progetti per rilanciare il commercio locale, così da ridare nuova linfa vitale ai centri cittadini, luoghi d'aggregazione e radici delle comunità.

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