«Noi ristoratori additati come untori, le istituzioni non ci hanno ascoltato»
A dichiararlo Cristina Bowerman, chef imprenditrice di fama mondiale ospite della puntata odierna della trasmissione Prima della notizia
«Ci hanno additato come untori, se le istituzioni ci avessero ascoltato noi avremmo potuto anche dare delle indicazioni tecniche al Governo». A parlare è Cristina Bowerman, chef imprenditrice di fama mondiale ospite della puntata odierna della trasmissione Prima della notizia condotto da Pasquale Motta.
Nella puntata si è discusso in particolare della ultime misure adotatte dal Governo nel Dpcm del 25 ottobre che ha colpito in particolar modo il mondo della ristorazione costretto a chiudere tutti giorni alle 18.
Fin dalle ore successive alla pubblicazione del provvedimento decine sono state le proteste e le manifestazioni per dire No a un decreto troppo limitante che mette ancora una volta in ginocchio un’intera categoria.
Per la chef «non dobbiamo certo dimenticare la tutela della salute, ma è evidente che c'è un’incapacità del Governo di gestire una situazione complicata ma prevedibile. Si sapeva che la seconda ondata sarebbe arrivata - continua l’imprenditrice culinaria - molte misure, soprattutto la prevenzione e la preparazione psicologica dei cittadini, sarebbe stato necessario adottarle per tempo. Alcune situazioni erano gestibili come ad esempio l’apertura delle scuole non sono state governate per nulla bene. I ristoratori sono stati additati come untori, ma non è affatto vero. E questo è stato non solo provato ma anche smentito dalle statistiche».
«Le misure sono semplicemente – continua - un modo per limitare la movida ma non è colpa dei ristoratori. Noi nei mesi scorsi, sia come associazione Ambasciatori del Gusto ma anche come ristoratori in generale, abbiamo chiesto al governo di sederci a un tavolo in maniera tale da dare indicazione su cosa è importante nel mondo della ristorazione.
Nel primo Dpcm c’è stata una differenza tra bar e ristorante, invece nell’ultimo è stato buttato tutto nello stesso calderone. Se le istutuzioni ci avessero ascoltato - conclude - noi avremmo potuto dare delle indicazioni tecniche di cui il governo non può essere a conoscenza».