Energia, Unimpresa: «Aumento dei costi diventi credito fiscale, a rischio 350mila posti di lavoro»

Il vicepresidente Giancarlo Greco: «Se aumentiamo i costi di produzione rischiamo di chiudere, ci appelliamo a Draghi»

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di Redazione
12 settembre 2022
11:03

«Chiediamo al governo guidato da Mario Draghi di consentire alle aziende, specie le piccole e medie imprese, di utilizzare l'aumento dei costi dei prodotti energetici come credito di imposta. Sarebbe una misura importantissima, essenziale per la sopravvivenza del sistema imprenditoriale italiano». È quanto dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Giancarlo Greco. «Ci troviamo nella drammatica condizione di dover scegliere se pagare le bollette, o pagare i lavoratori - prosegue - se tenere in piedi i presidi medici o pagare il rincaro folle dell'energia. Una cosa è certa, noi operatori della sanità privata accreditata non possiamo diminuire l'erogazione e la fornitura del nostro prodotto perché corrisponde alla salute dei cittadini. Non possiamo rivendere erogazioni di salute a un prezzo più alto, così come può avvenire in altri settori. Chi compra le nostre prestazioni è lo Stato. Quindi se aumentano i costi di produzione rischiamo di chiudere mettendo per strada 350mila lavoratori. Ci appelliamo a Draghi. Faccia lui, immediatamente, qualcosa».

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