Fase 2 a Marina di Gioiosa, lo sfogo di un imprenditore: «Il Governo poteva fare di più»

VIDEO | La testimonianza di Riccardo, titolare di un noto locale della movida: «Non lavoro con il metro in tasca»

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di Ilario  Balì
31 maggio 2020
10:37

La sua storia è più o meno comune a quella di tanti altri imprenditori calabresi, costretti da un giorno all’altro ad abbassare le saracinesche a causa della pandemia. A due settimane dalla riapertura Riccardo, titolare di un noto locale di Marina di Gioiosa Jonica, si è ritrovato a gestire una situazione totalmente nuova, tra distanziamento sociale da rispettare e linee guida governative arrivate con ritardo.

 


«Organizzare un’attività commerciale in 48 ore non è semplice. La fase due, dal punto di vista della strategia economica di un’Italia che vive all’80% di piccole e medie imprese non è stata fatta nel migliore dei modi. Ci aspettavamo qualcosa in più. Distanziamento sociale? Lo facciamo anche in cucina, ma non lavoriamo con il metro in tasca».

Adesso, dopo due mesi di lockdown, l’obiettivo sarà contenere la voglia dei più giovani di ritornare a respirare l’aria del sabato sera. «Ho chiamato un dj in consolle e lo rifarei ancora, anche gli artisti hanno il diritto di lavorare. Attraverso la musica dal vivo e un djset si favorisce anche la socializzazione. Perché non si potrebbe fare? È importante ripartire subito, nel rispetto delle normative. Abbiamo davanti una stagione estiva che non sarà facile, ma bisogna affrontarla con lo spirito giusto».

 

 

 

 

Giornalista
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