Botta e risposta tra l’europarlamentare calabrese di Fratelli d’Italia e il senatore Pd sulla revisione di metà mandato della programmazione 2021-2027: «Hai scambiato Fitto per un commissario e diffuso notizie false. La riforma darà nuove opportunità al Mezzogiorno, chiedi al tuo partito perché lo ha votato positivamente a Bruxelles»
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Il confronto sulla revisione della politica di coesione europea si accende anche in Calabria e si trasforma in un duello politico senza filtri. A replicare duramente alle critiche sollevate dal senatore Nicola Irto è l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Denis Nesci, che attraverso una lunga nota pubblica accusa il segretario regionale del Pd di aver completamente travisato il contenuto della riforma.
«Sembri uscito da un film di fantascienza — scrive Nesci — uno in cui, grazie all’intelligenza artificiale, si riesce persino a far volare gli asini. Hai confuso la revisione di medio termine con altri provvedimenti, e quel che è peggio, stai diffondendo un’idea sbagliata e pericolosa».
Al centro della disputa c’è l’accordo raggiunto nei giorni scorsi tra Parlamento europeo e Consiglio Ue che introduce, nella seconda parte della programmazione 2021-2027, cinque nuove priorità di spesa, tra cui infrastrutture idriche, competitività, abitazioni e — elemento più discusso — la difesa.
«Un’opportunità per il Sud, non un pericolo»
Per l’eurodeputato calabrese, il nuovo assetto dei fondi europei non solo non toglierà voce alle Regioni, ma al contrario consentirà loro di riprogrammare le risorse in funzione delle esigenze attuali. «Grazie alla riforma, le amministrazioni locali potranno investire su opere fondamentali per il territorio: dal recupero delle dighe alla lotta alla siccità, dal sostegno alle imprese locali all’ampliamento dell’offerta abitativa per le famiglie», scrive Nesci, rivendicando il proprio lavoro in Europa come relatore su temi come le aree interne, la sanità rurale e la “trappola dei talenti”.
Nesci punta poi il dito sull’incoerenza della critica del Pd: «Forse Irto non lo sa, ma questa riforma è stata votata anche dagli esponenti del suo stesso partito a Bruxelles». E affonda: «Hai scambiato Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione, per un commissario qualunque. Dovresti ringraziarlo, visto che ha reso possibile un risultato che rafforza proprio le Regioni del Sud».
Fondi Ue, tra Nesci e Irto il confronto si infiamma
Il botta e risposta tra Nesci e Irto rientra nella più ampia battaglia politica tra maggioranza e opposizione sulla futura governance dei fondi europei, tema cruciale per una regione come la Calabria, che da anni fa affidamento sui finanziamenti comunitari per lo sviluppo economico e sociale.
Il senatore del Pd, nei giorni scorsi, aveva denunciato «una pericolosa centralizzazione» che rischierebbe di svuotare le Regioni di ogni potere decisionale in materia di spesa europea, aprendo a uno scenario in cui tutto passerebbe per un piano nazionale gestito direttamente dal governo. Una preoccupazione che Nesci liquida come infondata: «Questa riforma consente di agire in modo più rapido, con tassi di cofinanziamento più alti e prefinanziamenti del 20%. È l’opposto di un accentramento».
Lo scontro, con ogni probabilità, proseguirà nelle prossime settimane anche a Bruxelles, dove il nuovo impianto di regole dovrà essere approvato formalmente dalle istituzioni europee. Ma intanto, in Calabria, è già diventato terreno di battaglia politica.