Piano rimodulato

Fondi Pnrr tagliati, Ferrandino (Azione): «Calabria scippata». Antoniozzi (Fdi): «Non si perderanno risorse». Tutte le reazioni

Tantissimi i commenti dal mondo della politica in merito alla rimodulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede il taglio di quasi un miliardo

di Redazione
9 agosto 2023
11:17

Sono tante le reazioni del mondo della politica alla notizia pubblicata sulla nostra testata relativa alla rimodulazione dei fondi Pnrr che taglia le risorse destinate agli enti locali in Calabria.

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Ferrandino: «Così si limita lo sviluppo di un paese»

«La proposta di revisione complessiva del Pnrr inclusiva del nuovo capitolo RepowerEu esposta dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha dell’assurdo. Difatti tale proposta prevederebbe un taglio dei fondi, circa un miliardo, per la regione Calabria. Inaccettabile per una regione come la Calabria in difficoltà di sviluppo». È quanto afferma Giosi Ferrandino, eurodeputato, appreso la proposta di revisione dei fondi del Pnrr da parte del ministro Fitto.


«Per la regione Calabria - precisa l’esponente politico di Azione - le penalizzazioni riguardano in particolare la provincia di Reggio Calabria: 333,79 milioni definanziati, seguono Cosenza con -274,87 milioni e Catanzaro con -135,85 milioni. A Vibo quasi 100 i milioni in meno e a Crotone 61.Fondi che per i Comuni calabresi - sottolinea - si sarebbero tramutati in progetti di rigenerazione urbana, efficientamento energetico e nella valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. Si tratterebbe, inoltre, di un taglio alle scuole, agli impianti sportivi, alle strade, alla forestazione. Tutto ciò in una terra, quella calabrese, più di ogni altra regione d’Italia, che grazie ai fondi del Pnrr potrebbe colmare il grande gap che porta con sé da anni. Basti pensare - continua - alla problematica del sistema sanitario calabrese, per la quale grazie ai fondi del Pnrr si potrebbero portare avanti investimenti e interventi per recuperare i ritardi accumulati nella sua storia recente e costruire una reale speranza di sviluppo».

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Così dopo l'autonomia differenziata -aggiunge- che taglia le risorse al Sud per destinarle alle regioni più ricche, assistere anche ai tagli dei fondi europei che dovrebbero ridurre il divario è davvero troppo, non è così che si opera lo sviluppo dell’intero paese. In conclusione, dunque, auspico che il ministro Fitto rivaluti tale proposta e dia così la possibilità alle regioni del Meridione, e più in particolare alla Calabria, di potersi sviluppare».

Antoniozzi (Fdi): «Non si perderanno risorse»

«La rimodulazione dei fondi del Pnrr non porterà a fare perdere risorse alla Calabria». Lo afferma Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.
Il ministro Fitto - aggiunge Antoniozzi - ha illustrato i motivi della rimodulazione e ha spiegato che, anche per la nostra regione, il piano degli investimenti resta invariato, considerando anche quanto previsto dai fondi di coesione.
Anche le polemiche dei Cinquestelle in Calabria, che ringraziamo ancora per avere in parte votato la nostra riforma dei consorzi di bonifica, non sono aderenti alla realtà. Piuttosto anche ai Cinquestelle e alla loro rappresentanza calabrese si chiede uno sforzo sul tema del contributo politico per una spesa effettiva delle risorse: dinanzi alle lunghe emergenze della Calabria sarebbe opportuna un'unità di intenti, considerando che parliamo di fondi in grado di cambiare il volto infrastrutturale della regione. Collaboreremo con il presidente Occhiuto e con tutti gli enti locali, di ogni colore politico - conclude Antoniozzi - per qualsiasi supporto, nella consapevolezza che la crescita dei territori abbia precedenza rispetto a ogni polemica».

Falcomatà: «Peggio del peggiore degli incubi»

«Che questo Governo non fosse amico dei calabresi lo si era capito già da un po'. Ma che si arrivasse addirittura a tagliare di più del 50% i fondi del Pnrr destinati ai Comuni della nostra regione è veramente peggio del peggiore degli incubi». Così in una nota il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.
«Così dopo l'autonomia differenziata, che taglia le risorse al Sud per destinarle alle regioni più ricche, Meloni e company ci tagliano anche i fondi europei che dovrebbero ridurre il divario. 
Quasi un miliardo in meno per i Comuni della Calabria. Significa un taglio verticale alle scuole, agli impianti sportivi, alla riqualificazione dei beni confiscati, alle strade, alla forestazione. Un pezzo alla volta stanno smantellando la programmazione degli ultimi dieci anni. E tutti i Comuni che avevano progettato gli interventi ora rimangono con un pugno di mosche in mano. 
Spero che i parlamentari calabresi di centrodestra non accettino supinamente anche questo furto per la Calabria, come hanno fatto ad esempio con l’autonomia differenziata».

Osvaldo Napoli (Azione): «Schiaffo al Sud»

«Il governo taglia alla Calabria quasi un miliardo di euro perdendo il 46 percento delle risorse prendiamo atto che Giorgia Meloni e il ministro Misumeci e Fitto riempiono a parole il territorio meridionale salvo poi nella prima occasione penalizzare il territorio calabrese, sono sicuro che il presidente Roberto Occhiuto profondo difensore del proprio territorio dimostrerà differenziazione politica da questo atto. Ci aspettiamo un pronto ripensamento da parte del governo e non vi sono dubbi che i nostri rappresentanti regionali e comunali di azione sapranno nelle sedi opportune denunciare questa iniqua penalizzazione. Un miliardo tolto alla regione governata da Forza Italia è uno schiaffo a Forza Italia e al suo staff, oltre che al Sud» - ha dichiarato in una nota Osvaldo Napoli (Azione).

De Caprio: «Dove sono finiti i finanziamenti per la depurazione?»

«Da fratello della Calabria di Jole Santelli mi chiedo:  ma i finanziamenti necessari per distinguere acque nere da acque chiare ed impedire i mal funzionamenti dei depuratori comunali, dove sono finiti?». Così su Twitter Sergio De Caprio, ex assessore all'Ambiente della Calabria.

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