Fondi Ue: alla Calabria 500 milioni per l’emergenza Covid-19, scuola e lavoro

Le somme dovranno essere impiegate per garantire un fattivo rilancio economico e sociale della regione. Ecco la ripartizione

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di Redazione
7 agosto 2020
18:37
La cittadella regionale
La cittadella regionale

Un nuovo impiego delle risorse europee ancora disponibili per una risposta più efficace all’emergenza Covid e per garantire un fattivo rilancio economico e sociale della Calabria: questa la finalità alla base dell’intesa sottoscritta tra la Regione Calabria e il Ministero del Sud e della Coesione Territoriale che consente di dare il via alla riprogrammazione dei fondi strutturali europei, per un ammontare complessivo di 500 milioni di euro. La notizia è contenuta in una nota della Regione.

L'accordo

La Giunta regionale della Calabria – si legge - ha preso atto dell’Accordo relativo alla “Riprogrammazione dei Programmi operativi dei Fondi strutturali 2014-2020 ai sensi del comma 6 dell’articolo 242 del decreto legge 34/2020” siglato lo scorso 27 luglio dal Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano e dal presidente della Regione Calabria Jole Santelli, dando avvio all’operazione di ri-orientamento dell’utilizzo delle risorse europee, non ancora oggetto di rendicontazione, per il finanziamento di iniziative di contrasto all’emergenza.


L’accordo sottoscritto delinea – si fa presente - una strategia di intervento che si fonda sulla individuazione delle misure più efficaci e di semplice attuazione e sostiene, inoltre, un complessivo adeguamento delle finalità, modalità e tempistiche degli interventi della politica di coesione in Calabria. Governo e Regione stabiliscono, più nel dettaglio, le condizioni e le modalità operative di riprogrammazione del Por fesr fse 14/20 e della quota di Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) attribuita alla Regione Calabria prevedendo una diversa concentrazione delle risorse e un nuovo impiego, rispettivamente, di 340 milioni a valere sul Fesr e di 160 milioni a valere sul Fse secondo degli ambiti prioritari di seguito individuati.

La ripartizione dei fondi

Emergenza sanitaria, 140 milioni di euro complessivi per l’acquisto di apparecchiature e materiali sanitari, assunzione di personale, aree sanitarie temporanee, rafforzamento di reti e presidi territoriali per la salute, realizzazione di piattaforme e sistemi informatici per il contrasto all’emergenza.

Istruzione e formazione: 45 milioni di euro per l’acquisto di beni e attrezzature per il superamento del divario digitale nell’accesso all’istruzione e alla formazione professionale e adeguamento delle strutture o competenze nel mondo della scuola e delle istituzioni formative regionali. 

Attività economiche: 180 milioni di euro destinati all’istituzione/ rafforzamento di misure di garanzia per il sostegno al capitale circolante, alla liquidità delle imprese attraverso strumenti previsti nell’ambito del temporary framework per sovvenzioni a fondo perduto a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi, per la moratoria dei debiti e la concessione di prestiti a lungo termine a tassi agevolati.

Lavoro: 100 milioni di euro per il sostegno ai redditi dei lavoratori dipendenti del settore privato mediante finanziamento di ammortizzatori sociali e di strumenti di conciliazione fra lavoro, formazione e cura dei minori, sviluppo del lavoro agile e indennità di tirocinio. 

Sociale: 35 milioni di euro per aiuti alimentari per i Comuni di medio-piccole dimensioni, servizi di sostegno e cura per le persone in condizione di fragilità aggravata dalla crisi, sostegno alle fasce sociali a rischio tramite operatori del III Settore.

 

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