L’intervista

Gioia Tauro, Agostinelli: «Il Covid non ha fermato il porto, il suo rilancio sia quello dell’intera regione»

VIDEO | Il presidente dell'Autorità portuale della Calabria punta ora alla ripresa del retroporto, al rilancio della Zona economica speciale e sul Pnrr che permetterà di investire anche sull'alta capacità ferroviaria (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Redazione
28 dicembre 2021
13:50

«Durante la crisi pandemica il porto di Gioia Tauro non si è fermato, 3 milioni e 100mila contenitori movimentati nel 2020 e oltre 3 milioni nel 2021 certificano il rilancio del porto dopo una crisi occupazionale e produttiva lunghissima». È soddisfatto il presidente dell’Autorità di sistema portuale della Calabria, Andrea Agostinelli che traccia un bilancio di fine anno e guarda al futuro del porto, scalo strategico non solo della Calabria ma dell'Italia intera. Agostinelli pone pure l'accento sulla ripresa del retroporto, il rilancio della Zona economica speciale e sul Pnrr: «Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza ci sono le risorse per l'Alta capacità ferroviaria affinchè il rilancio del porto di Gioia diventi il rilancio della Regione Calabria». 

Incontrando la viceministra alle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, lo scorso 15 novembre il presidente Agostinelli aveva pure sottolineato che quello di Gioia Tauro «è un porto nuovo dai fondali abissali che curiamo in modo maniacale. Non a caso, le navi porta container più grandi del mondo ormeggiano qui e in nessun altro porto in Italia.  Abbiamo realizzato in questi anni infrastrutture modernissime, il viadotto De Maria e il gateway ferroviario che il porto aspettava da 30 anni, una delle pochissime opere strategiche nazionali del Sud arrivata dalla progettazione alla bollinatura della Corte dei Conti. E poi un bacino di carenaggio per il quale sono pronte le risorse e che fino a 4 anni fa appariva un miraggio visionario e che oggi sta diventando realtà. Ne siamo orgogliosi. In questo contesto, che è quello della Calabria più profonda e nel pieno dell'emergenza pandemica, maestranze portuali e terminalista hanno realizzato nel 2020 uno stupefacente + 26% dei traffici, che si contrappone alla flessione a doppia cifra di tutti gli altri porti del pianeta. Noi siamo orgogliosi anche delle nostre maestranze e del nostro terminal. Abbiamo il sogno visionario di farlo diventare il volano economico di una intera regione, se non dell'intero Meridione».


E proprio nell'ottobre scorso il porto di Gioia Tauro ha registrato un altro record. Nel più grande terminal di transhipmet italiano, le maestranze di Mct hanno movimentato in un solo giorno ben 8.514 teus stabilendo il nuovo record italiano nel settore. Il vecchio record apparteneva sempre a Gioia Tauro e venne stabilito a maggio del 2013 quando vennero movimentati 8343 teus.

«Un segnale importante nelle performance dello scalo - aveva commentato Antonio Testi Ceo di Med Center Container Terminal - che conferma Gioia Tauro il primo porto italiano e tra i primi d'Europa».  

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