La riunione

Riutilizzo delle Ferrovie Taurensi, a Gioia Tauro un incontro con associazioni ed esperti del settore

Il sindaco Aldo Alessio ha evidenziato l'importanza del tema della mobilità sostenibile. Al convegno hanno partecipato anche il presidente di Confindustria città metropolitana Domenico Vecchio e una rappresentanza dei 33 sindaci dell’associazione “Cittá degli ulivi”
 

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di Giuseppe Mancini
24 marzo 2024
08:03

Il coordinamento associazioni socio culturali “Progetto città della Piana” nel pomeriggio di ieri presso la sala “Le Cisterne” di Gioia Tauro ha indetto un incontro con in oggetto “Rigenerare le ferrovie Calabro lucane quale infrastruttura portante per la creazione della città della Piana”.

Le linee ferroviarie taurensi per decenni hanno permesso di collegare la costa con l’entroterra della Piana. Oggi sono dismesse, sospese e versano in stato di abbandono. L'idea è quella di partire dalle infrastrutture già esistenti, restaurandole, e far nascere un’area fornita da mobilità sostenibile, privilegiando il trasporto pubblico, attuando misure per il passaggio dal gommato alla ferrovia, praticando forme di mobilità alternativa. Il convegno è stato introdotto e moderato da Armando Foce presidente "Progetto città della Piana".


Il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio ha evidenziato l'importanza del tema della mobilità sostenibile e la necessità di recuperare fondi per mettere in pratica ciò che si ha in mente. Il primo cittadino ha anche espresso l'idea che l’intenzione di realizzare la pista ciclabile, di cui si era parlato in un incontro nel novembre scorso presso il municipio di Taurianova con l'assessore regionale ai trasporti Staine, possa coesistere e affiancare la metropolitana di superficie. Una recente apertura in tal senso si è riscontrata anche dal presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto.

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Fedele Sirianni e Vanni Tomaselli, esperti dell'associazione studi storici ferrovie Calabro lucane, hanno relazionato esponendo i punti salienti dell'incontro. Si è spiegato che il progetto punta a rigenerare l'infrastruttura ferroviaria esistente, all'integrazione dei treni, auto, cicli e pullman elettrici, per poter facilitare le attività produttive, ridurre i costi per gli spostamenti e incrementare i flussi turistici, per valorizzare il patrimonio naturalistico e architettonico dei luoghi lungo le due tratte delle ex ferrovie Calabro lucane. Si vuole sviluppare l’utilizzo di veicoli ferroviari di ultima generazione, prevedendo il prolungamento dell'attuale linea da Cinquefrondi, passando per Melicucco, Anoia, Maropati, Giffone, Galatro, Feroleto della chiesa, Laureana di Borrello , Rosarno, San Ferdinando, Porto di Gioia Tauro, per ricollegarsi infine all'esistente capolinea di Gioia Tauro, realizzando così una moderna metropolitana circolare che li colleghi h24 per 365 giorni. Compresi anche gli abitanti del versante nord da Cinquefrondi verso Candidoni, Serrata e San Pietro di Caridà e del versante sud da Cittanova verso Molochio, Varapodio, Cosoleto, Oppido mamertina, Santa Cristina, San Procopio, Scido e Seminara mediante un collegamento con pulmini elettrici in coincidenza con la metropolitana. Provvedendo inoltre a riattivare il tronco Gioia Tauro, Palmi, Seminara Sinopoli, Sant'Eufemia, anche in vista della futura apertura dell’ospedale della Piana, e da lì collegarsi con pulmini alla stazione sciistica di Gambarie. E ci si dovrà impegnare a completare il progetto del 1920 da Cinquefrondi allo Ionio, per connette anche su ferro i due versanti tirrenico e Jonico. Poi per quanto riguarda la proposta della trasformazione del tracciato della linea ferrata soltanto in una pista ciclabile, è stato risposto, in definitiva, che servirebbe sia l'infrastruttura ferroviaria sia la pista ciclabile, attorno al quale potrebbe nascere la città policentrica della Piana al servizio del Porto. Gli obiettivi, è stato rimarcato, che possono essere raggiunti mediante la coesione dei 33 sindaci della Piana e dei suoi 170 mila abitanti, al fine di far decollare il territorio e fungere da sviluppo per tutta la Calabria.

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Presente al convegno anche il presidente di Confindustria città metropolitana Domenico Vecchio, il quale ha dichiarato che bisogna agire in sinergia, battendosi per recuperare il progetto di Domenica Catalfamo ex assessore regionale ai trasporti presente anch’ella in sala, e che quando era in carica aveva particolarmente a cuore il ripristino delle linee taurensi. Attualmente dirigente della città metropolitana ha garantito sostegno e vicinanza.

Ferrovie della Calabria, attraverso un delegato l’ingegnere Marazzita che sostituiva l’amministratore unico Ernesto Ferraro, si è dichiarata attenta a garantire la mobilità nella Piana e pronta a sposare le iniziative che la politica vuole intraprendere.

Il vicesindaco della città metropolitana di Reggio Calabria Versace ha dato la sua piena disponibilità, ma ha anche ricordato che «serve l’interlocutore che è la Regione Calabria». Versace ha sottolineato che servono cose tangibili e non si può andare avanti «per annuncite». Ha anche suggerito l’idea di prendere in considerazione la conversione delle linee ferroviarie in una rete tranviaria extraurbana dai costi di manutenzione più contenuti.

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In rappresentanza dei 33 sindaci dell’associazione “Cittá degli ulivi” sono intervenuti il presidente dell’assemblea Michele Conia e il presidente del comitato direttivo Marco Caruso. Entrambi sono convenuti sulla necessità di iniziare a ragionare come area integrata, affrontando i problemi insieme, e intraprendendo azioni pratiche a step, recuperando la linea ferrata già esistente. Conia, riferendosi all’incontro avvenuto mesi addietro con l’assessore Staine, ha spiegato di volere prima la mobilità e dopo la pista ciclabile. «Il diritto alla mobilità va garantito come tutti gli altri diritti, non si può dichiarare che mancano i fondi. Come si fa a dire ai ragazzi di non andare via, quando non gli diamo la possibilità di spostarsi. Ci vuole coraggio per riprendersi i diritti. Per quanto mi riguarda, la realizzazione di questo progetto non è un sogno, nemmeno una proposta, ma è una necessità per il territorio».

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