Guerra in Ucraina

Gli effetti della guerra sul turismo russo in Calabria: a Scalea si fanno i conti con le prime disdette

VIDEO | Dal 2008 in località Torre Talao si è registrato un incremento dei turisti russi che hanno acquistato case e appartamenti. Ma ora, con lo scontro in corso e nessuna certezza del domani, tanti hanno già messo in vendita gli immobili

 

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di Francesca  Lagatta
26 marzo 2022
15:30

A sentire le voci circolate in questi giorni, sembra quasi che Scalea sia la Mosca del sud Italia. I russi, negli ultimi anni, hanno messo radici nella cittadina altotirrenica in maniera consistente, tanto che la loro assenza, ora che soffiano venti di guerra, metterebbe a rischio l'economia del posto e gli operatori turistici starebbero già facendo i conti con gli ammanchi.

I russi che negli ultimi 15 anni hanno scelto di trascorrere le vacanze nella cittadina rivierasca o che hanno acquistato casa sono moltissimi, sono centinaia. Per fortuna, però, sono poca cosa in confronto alle centinaia di miglia di turisti che occupano le circa 23mila seconde case che si contano sul territorio scaleoto e che, in stragrande maggioranza, sono meta o di proprietà di famiglie campane.


Il legame tra Scalea e la Russia

Scalea è considerata la porta di ingresso della Calabria e negli anni ha dimostrato di essere una città accogliente e aperta a tutte le altre culture, da quella rom a quella ucraina, passando per quella polacca, albanese, tedesca, francese; qui, ai piedi di Torre Talao chiunque arrivi può sentirsi a casa propria. Negli anni sono sorti dei piccoli negozietti di alimentari per la rivendita di cibi tipici dei diversi Paesi, cosicché nessuno debba desiderare sapori e odori della propria terra. Negli ultimi tempi, quando il turismo russo si è incrementato, sono nate anche delle agenzie immobiliari ad hoc e in alcuni ristoranti del posto i titolari hanno cominciato a pretendere dai loro dipendenti la conoscenza della lingua russa.

Il punto di inizio del consolidamento di questo intreccio culturale si fa coincidere comunemente al 2008, anno in cui la crisi economica globale ha costretto anche i cittadini scaleoti a mettere in vendita i loro beni, spesso prezzi stracciati a causa della svalutazione. Tanto hanno fatto anche gli operatori andati nelle fiere turistiche della Russia a far conoscere le bellezze di un posto senza tempo, ricco di storia, con un clima piacevole e paesaggi mozzafiato, che affaccia sul mare.

Dapprima sarebbe arrivato uno sparuto gruppo di acquirenti dell'Est, poi sono arrivati tutti gli altri grazie al passaparola. Nel giro di pochi anni le famiglie russe che hanno scelto Scalea per le vacanze sono state centinaia. All'entrata degli stabilimenti balneari, alle bandiere europee i proprietari hanno cominciato ad affiancare anche quella a strisce bianca, blu e rossa.

Colpo all'economia?

Da quello che ci risulta dopo un confronto con diverse agenzie immobiliari, lo scoppio della guerra ha provocato nell'immediato una serie di disdette da parte dei turisti russi che avrebbero voluto trascorrere l'estate nella Riviera dei Cedri, mentre sarebbero più cauti i proprietari di case.

Alcuni si sono affrettati a mettere in vendita gli immobili, ma sono una minima parte, anche perché a causa delle sanzioni economiche non è un momento favorevole per gli affari. Per il resto, l'augurio unanime è che il conflitto in Ucraina cessi il prima possibile e che tutti possano tornare alle loro vite in tranquillità, dalla Russia a Torre Talao.

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