Il report

Il turismo in Calabria era in crescita prima della pandemia poi ha retto il colpo ferale del Covid

VIDEO | Presentato il nuovo dipartimento regionale del settore. Nel 2019 si sono registrati 1,9 milioni di arrivi e 9,5 milioni di presenze. Pochi i turisti stranieri, la Regione lavora su progetti mirati di promozione all'estero: ecco quali

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di Luana  Costa
1 marzo 2022
14:13

«I dati nonostante il Covid sono stati confortanti». Lo ha detto l'assessore al Turismo della Regione Calabria, Fausto Orsomarso, nel corso della conferenza stampa convocata questa mattina in Cittadella per presentare la riorganizzazione del dipartimento che a partire da oggi integrerà anche la mobilità, l'accessibilità e il marketing territoriale. Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha inoltre annunciato che la mission di Calabria Film Commission subirà una modifica diventando anche l'Agenzia regionale per il turismo. 

Parola d'ordine: destagionalizzare

«Stiamo lavorando per destagionalizzare l'offerta turistica in Calabria. Uno dei primi bandi riguarda gli eventi turistici collegati allo sport che potranno essere organizzati solo al di fuori dei mesi di luglio e agosto e porteranno almeno 200mila presenze». L'assessore ha poi offerto una disamina del numero di presenze e degli arrivi in Calabria durante il 2019, escluso il 2020 per gli effetti legati alla pandemia.


I numeri nel 2019

«Nel 2019 abbiamo registrato dati incoraggianti e in crescita rispetto al 2018 - ha chiarito ma dobbiamo migliorare il target delle presenze che vuol dire migliorare i servizi. Disponiamo di pochi hotel a 4 e 5 stelle ed è necessario intervenire per migliorare l'accessibilità ma vogliamo essere ottimismi: la Calabria è una regione che deve alzare la testa. Siamo competitivi rispetto ad altre regioni ma non c'è mai stata una consapevolezza vera di queste potenzialità».

Arrivi e presenze

Nel 2019, ad esempio, secondo i dati illustrati nel corso della conferenza stampa, si sono registrati circa 1,9 milioni di arrivi e 9,5 milioni di presenze. In particolare, nel 2019 gli arrivi dai paesi esteri sono cresciuti del 6,9% e le presenze del 6,4% rispetto all'anno precedente. La stragrande maggioranza dei turisti in Calabria proviene dal territorio nazionale (80,9% degli arrivi e 76,9% delle presenze del 2019) mentre la componente estera rappresenta soltanto il restante 19,1% degli arrivi e il 23,1% delle presenze

Paesi target

Fa eccezione la provincia di Vibo Valentia dove le presenze straniere rappresentano il 44% delle presenze nella provincia e il 52% delle presenze delle presenze straniere nell'intera Calabria. Lo conferma lo stesso assessore: «Oggi presentiamo questo nuovo dipartimento che integra anche il marketing territoriale. Abbiamo scelto paesi target perchè a breve si partirà con tre Calabria village che si terrano in California e in Texas dove abbiamo già promosso iniziative; a Lipsia per consolidare il mercato tedesco e a Chelsea dove avverrà una operazione di penetrazione di marketing commerciale. A fianco a questo c'è poi il mercato nazionale importantissimo. Alla Calabria manca una fetta di mercato nazionale, mancano i toscani e i piemontesi invece ci sono i lombardi». 

Le criticità

L'obiettivo, insomma, è recuperare le criticità che finora hanno impedito una piena fruibilità dell'offerta turistica. Tra queste alcune illustrate sono, ad esempio, l'assenza di diversificazione. La gamma di offerta si esaurisce quasi esclusivamente nel balneare tradizionale. Le altre tipologia di offerta sono poco sviluppate. E la maggior parte dei servizi e degli elementi inclusi nelle proposte turistiche sono offerti dalla struttura ricettiva ma la vacanza è slegata da altri servizi o attrattori che il territorio offre o potrebbe offrire.

Giornalista
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