Olivicoltura in difficolta’

Inflazione alta, prezzi di energia e materie prime alle stelle: il 15% dei frantoi in Calabria rischia la chiusura

Le aziende agricole non riescono a rientrare dai costi e aumentare il prezzo dei prodotti potrebbe tradursi in un boomerang. L'imprenditore Matteo Doria: «C'è la possibilità che le olive restino incolte» (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
4 settembre 2022
06:30

«Purtroppo quest'anno abbiamo molta paura per l'avvio della campagna di raccolta. Non solo noi ma anche tante altre aziende». Ad ottobre dovrebbe iniziare la campagna di raccolta delle olive. Quest'anno però serpeggia timore tra gli imprenditori agricoli: l'inflazione che morde, i prezzi di materie prime ed energia che lievitano e il rischio che l'olio possa rimanere in gran parte in venduto.

«In effetti c'e questa paura - conferma Matteo Doria, imprenditore agricolo -. Che quest'anno non si riesca a finire la campagna; in realtà non sappiamo né se potremo iniziarla né se potremo finirla». Raccolta, trasformazione e confezionamento. Ogni fase quest'anno sembra un percorso ad ostacoli. Non solo l'aumento dell'energia, il prezzo di una bottiglia di vetro è passato da 60 centesimi a 1,20 euro e poi concime, gasolio ed etichettatura.


«La situazione è davvero drammatica» aggiunge Fabio Borrello, presidente di Coldiretti Catanzaro che commenta i dati di un recente studio condotto da Coldiretti. «Sul nostro territorio il 30% di imprese agricole sarà costretta a produrre sottocosto e addirittura il 15% di aziende della nostra provincia chiuderà. Parliamo, quindi, di imprese che spariranno dal mercato e con queste anche i posti di lavoro che hanno sinora garantito».

«Tra l'altro vi sono anche nel settore agricolo, aziende energivore come le serre, le stalle e i frantoi» spiega ancora Borrello. «Appunto tra frantoi ve ne saranno molti che, nel corso di questa campagna e in considerazione dei gravissimi aumenti che hanno subito le imprese agricole, decideranno di non aprire. Lo faranno solo quei frantoi più strutturati e tecnologicamente avanzati. Ecco proprio in questo momento è necessario intervenire in politiche espansionistiche. La Coldiretti ha ottenuto la misura dell'agrifotovoltaico che consentirà l'installazione sopra le strutture rurali di pannelli solari».

«Tutto ciò consentirà ai giovani imprenditori di ottenere sino al 70% del contributo a fondo perduto e un abbattimento del costo energetico per le imprese agricole. Certamente è in atto un'inflazione che sta minando il giusto reddito delle imprese agricole per questo occorre insistere con politiche espansionistiche».

Giornalista
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