Lamezia Terme

I lavori per la riapertura del Castello Normanno-Svevo partiranno entro il 2024 con due finanziamenti

Sono stati stanziati oltre 100 milioni per la riqualificazione edilizia globale dell’intero centro storico. L’assessore Francesco Stella: «Al progetto in atto mancano i pareri di altri enti come la Sovrintendenza di belle arti paesaggistica e culturale»

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di Antonella Lopreiato
17 marzo 2024
13:10

A Lamezia Terme sulla cima dell’antico rione di San Teodoro, zona centrale di Nicastro, si trova il Castello Normanno-Svevo, una fortificazione di importante valenza storica e strategica che entro l’anno avrà nuova vita grazie ai fondi Por e Pnrr. Circondata dall’acqua, le venne attribuito un significato notevole per via della sua posizione in alto al colle, dalla quale è possibile vedere tutta la città fino al mare. Furono i normanni, su una struttura rudimentale e medievale, ad occupare il posto, con lo scopo di creare sul colle roccioso un Castello che in seguito fu rivisitato ed utilizzato da Federico II. Con la sua struttura muraria del XIII secolo, dal Castello ci si difendeva e si controllava il territorio. 

Nell’aprile del 2017, i cancelli vennero chiusi perché il Castello non era agibile. L’Amministrazione Comunale ha ritenuto il posto non praticabile. All’epoca mancavano i fondi per mettere in sicurezza i percorsi dei visitatori. Negli anni scorsi e fino al 2017, venivano organizzati eventi gratuiti come il cinema e il teatro mentre, per la loro gioia, i novelli sposi potevano sfruttare gli scenari del Castello per realizzare il book fotografico del loro giorno più bello.


Ad oggi al Comune “sono pervenute due misure di finanziamento, la prima con fondi regionali POR (Programmi operativi regionali), per il recupero del Castellola seconda riguardante un programma nazionale di riqualificazione urbana, il Pinqua, derivante dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il cosiddetto Pnrr. L’obiettivo del programma per Lamezia non riguarda ovviamente solo la manutenzione del Castello ma è a vasta portata: rientrano nei fondi stanziati anche la riqualificazione edilizia dell’intero centro storico, in modo da recuperare vecchi edifici abbandonati e rivitalizzare il cuore della città

Le misure sono sostenute da un mega finanziamento di oltre 100 milioni di euro, che prevede i vari interventi per rivitalizzare il centro storico a cui abbiamo già accennato, per la viabilità interna ed esterna, per la mobilità sostenibile e per la riqualificazione globale, oltre al recupero del verde pubblico e il rinvenimento di edifici abbandonati a cui abbiamo già accennato, adeguandoli all'edilizia sociale, come spiega l’assessore comunale Francesco Stella.

Ma quando partiranno i lavori di restauro del Castello? 

«Al progetto in atto mancano i pareri di altri enti come la Sovrintendenza di belle arti paesaggistica e culturale, che deve affrontare gli iter necessari per programmare la tutela del territorio. Bisognerà attendere qualche mese prima dell’avvio dei lavori». L’assessore Francesco Stella fa ben sperare affermando che tutto partirà entro il 2024. Dunque tra qualche mese si potrà assistere all’avvio dei lavori al Castello, per la messa in sicurezza della zona non praticabile. «Si spera dunque che arrivi il via libera per far partire i lavori il prima possibile» afferma anche l’ex presidente Enzo Mastroianni, dell’Associazione Culturale Pietro Ardito, del rione San Teodoro. Quest’ultimo deteneva le chiavi per aprire e chiudere il cancello del castello ai visitatori fino al 2017.

Oltre l’importanza storica, il territorio assume valenza attrattiva non solo per il Castello. I lavori di restauro per mettere in sicurezza questa meravigliosa fortificazione della seconda metà dell’XI secolo saranno estesi anche alle zone verdi intorno, attualmente non praticabili, di modo che chi visiti il castello abbia la possibilità di fare un vero e proprio salto nella storia con un itinerario specifico, attraverso un percorso naturalistico intorno ai ruderi, ricco di sentieri, percorsi d’acqua e tanti alberi, piante e fiori. Siamo convinti che presto i lametini avranno la gioia di potersi fregiare del loro storico fiore all’occhiello. Bisogna solo attendere qualche mese, e perché no?, sognare che tra un anno potremo ammirare tutti la bellezza e la maestà della fortificazione normanna.

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