Continua lo stato di agitazione dei 4500 Lsu e Lpu in Calabria

I lavoratori chiedono l’inquadramento definitivo negli organici. Nei giorni scorsi la protesta alla stazione di Lamezia e l’incontro con il ministro per il Sud Barbara Lezzi

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di Redazione
12 dicembre 2018
11:52

Continua lo stato d'agitazione dei lavoratori Lsu-Lpu della Calabria, impegnati in sevizi di pubblica utilità nei diversi comuni della regione. Si tratta di 4.500 persone, ormai in carico agli enti con contratti a termine da oltre un ventennio, che chiedono l'inquadramento definitivo negli organici. Nei giorni scorsi, con l'obiettivo di ottenere i fondi necessari e lo sblocco delle assunzioni negli enti, alcune centinaia di persone avevano occupato la ferrovia all'altezza della stazione di Lamezia Terme, snodo nevralgico delle vie di comunicazione della regione, con qualche momento di tensione con la Polizia ma senza incidenti significativi, dopo che la commissione bilancio della Camera aveva bocciato un emendamento tendente ad assicurare le risorse occorrenti nella manovra di bilancio. Un incontro con il ministro del Sud, Barbara Lezzi, in visita in Calabria, prima e il vertice con i segretari nazionali dei sindacati a palazzo Chigi poi, avevano contribuito a smorzare la tensione. I lavoratori restano in agitazione, ma hanno sospeso la protesta di pazza.


Cgil, Cisl e Uil, ieri, hanno giudicato positive le aperture del governo dopo l'incontro romano, ma resta la mobilitazione con l'occupazione di diversi Comuni in attesa di misure concrete. Le segretarie dei sindacati confederali hanno anche sospeso una protesta nella capitale, già programmata. L'emendamento bocciato alla Camera dovrebbe essere approvato al senato. Oggi è il sindacato autonomo Usb a intervenire. «L'Usb Calabria - si legge in un documento - da sempre presente nella più che ventennale battaglia per la dignità degli ex Lsu-Lpu della nostra regione, sta seguendo costantemente con la propria struttura nazionale l'evolversi della situazione, attivandosi da tempo con il governo e con le varie parti politiche. E' stata garantita la presentazione di un emendamento - si fa rilevare - che dovrebbe sbloccare la situazione, che per altro si ripete ormai da tempo ogni dicembre quando bisogna battagliare per ottenere la consueta proroga. Finita questa tornata di mobilitazioni, bisogna tenere alta - prosegue il sindacato - l'attenzione, al fine di aprire una vertenza definitiva con il governo, senza aspettare la fine del prossimo anno, per capire qual è il piano di fabbisogno di personale nei vari comuni calabresi che possa concludersi con l'avvio di un processo di stabilizzazione. Invitiamo i lavoratori e le lavoratrici a mantenere alta la mobilitazione, qualora il testo dell'emendamento non rispetti gli accordi presi, e questo lo sapremo tra breve, quando avremo la possibilità di visionarlo. Bisogna porre fine a questo eterno stillicidio degradante per lavoratori che da anni mantengono la macchina pubblica. Non sono solo quei 30 milioni necessari a garantire la proroga di un anno che chiediamo - conclude l'Usb - ma la concessione di quelle deroghe indispensabili al fine della definitiva stabilizzazione».


 

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