Via libera

Nuova industria nell’ex sito Italcementi a Vibo, la Fiom Cgil dice Sì e sollecita le istituzioni: «Sostenete il progetto»

Il sindacato si esprime favorevolmente al piano da 73 milioni di euro per la creazione di un impianto idrometallurgico nell’area dismessa da 10 anni: «Azienda solida. Gli attori istituzionali garantiscano la realizzazione»

 

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di Redazione
16 novembre 2023
17:38

Arriva anche l’ok del sindacato per il nuovo impianto idrometallurgico che sorgerà nell’ex sito di Italcementi a Vibo Marina, dismesso nel 2012. A esprimersi favorevolmente è la Fiom Cgil Calabria e Area vasta di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, che insieme alle altre sigle sindacali ha incontrato i manager della MetalsReborn (Gruppo Engitec Technologies) dopo la presentazione dell’ambizioso piano industriale da 73 milioni di euro, avvenuta ieri nella sede provinciale di Confindustria.

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«L’incontro è stato proficuo - si legge in una nota diffusa da Antonio Callà e Umberto Calabrone, rispettivamente segretario di Area vasta e segretario regionale -, e sicuramente abbiamo avuto modo di verificare la solidità sia dell’azienda quanto del progetto industriale, che finalmente prova a insediarsi in un contesto che negli ultimi anni ha conosciuto solo desertificazione e gravi depressioni occupazionali, abbandonata a se stessa, senza più servizi. Ci sentiamo, per questo, di sollecitare la politica e le istituzioni, nel caso specifico, di provare a garantire un impegno serio e concreto per aiutare il processo di insediamento di una nuova azienda che ha tutto il potenziale per offrire al territorio una nuova prospettiva di crescita e ripresa economica, anche grazie alla possibilità di nuova occupazione e dell’indotto che ne deriva».


Insomma, un vero e proprio appello ai vari attori istituzionali affinché assistano l’impresa e garantiscano l’avvio del progetto industriale.
«L’attività di impresa - sottolineano i sindacalisti - non può essere solo e semplicemente d’iniziativa imprenditoriale. Negli anni non sono mancate le solite promesse di rilancio e ripresa, le classiche speculazioni politiche che hanno annunciato grandi rivoluzioni, per poi disperdersi come bolle di sapone. Tutte cose, queste, che hanno anche innescato un processo di disincanto e diffidenza da parte della popolazione e dei lavoratori. Quello che serve, per l’intera regione, è che la politica assuma come prioritaria la questione delle politiche industriali per affrontare le transizioni ecologiche e digitali mettendo al centro la buona occupazione con la compatibilità ambientale».

Da qui l’esortazione della Fiom Cgil ad adottare «un progetto complessivo, organico, soprattutto in questa delicata fase di transizione, che guardi alla reale composizione delle imprese e delle produzioni locali, con interventi strategici e mirati».

«Solo da qui - hanno concluso - passa una idea nuova di sviluppo e crescita sostenibile in un contesto di legalità che deve essere promosso e sostenuto da tutti gli attori coinvolti. E ancor più importante, è che solo dentro un perimetro di garanzia e tutela, attraverso l’applicazione dei Contratti collettivi nazionali, si potrà avere il riscatto e l’emancipazione dei lavoratori e dei cittadini vibonesi e calabresi, per superare le disuguaglianze povertà».

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