Assunzioni alla Regione: in 89 fanno bingo. Oliverio stabilizza e promuove prima del voto

Il nuovo piano del fabbisogno è stato approvato dalla giunta a luglio sulla base di autocertificazioni inviate da lavoratori con contratto a termine. Pochi giorni fa la Uil Fp ha chiesto trasparenza sulle procedure avviate per scongiurare la riproposizione di «operazioni già respinte duramente in passato». Recentemente la Corte dei Conti ha stigmatizzato il già esorbitante costo dei dipendenti

di Luana  Costa
5 novembre 2019
16:17
La Cittadella regionale
La Cittadella regionale

Rientrava in una delle voci di costo giudicate eccessivamente elevate dalla sezione controllo della Corte dei Conti. E in effetti la spropositata spesa sostenuta dalla Regione Calabria per il personale dipendente era stata indicata nel giudizio di parificazione del bilancio d'esercizio 2018 tra le principali criticità rilevate alla Cittadella. In particolare il giudice referendario Stefania Anna Dorigo aveva puntato il dito contro i "costi indiretti del personale degli enti sub-regionali".

Costi esorbitanti

"Infatti, a fine 2018 - scriveva il giudice - l’organico dei dipendenti è pari a 3.214 unità per una spesa complessiva di 117.391.830 euro. I costi del personale (compreso quello interinale) della galassia degli enti partecipati e strumentali, nel medesimo anno, è stato invece di 287.136.811 euro". A questi ovviamente deve aggiungersi il personale di Calabria Verde (4.476 dipendenti, quasi tutti a tempo indeterminato, per una spesa totale di 138.265.930 euro); quello del Parco Regionale Naturale delle Serre (39 operai forestali a tempo indeterminato, per una spesa annua pari a 1.067.975 euro) e quelli dei Consorzi di Bonifica (2.261 unità per un costo totale tra impiegati ed operai forestali pari a 73.516.636 euro).


 

Nuova infornata

Evidentemente non ancora paghi del numero di lavoratori assunti alle dipendenze della Regione, a luglio la giunta guidata da Mario Oliverio si riunisce per approvare il nuovo piano del fabbisogno, con il quale sostanzialmente si procede ad una nuova infornata di assunzioni. Si tratta in particolare di un'operazione di stabilizzazione del personale precario, o almeno così viene descritta nella delibera licenziata il 22 luglio dalla giunta. Il provvedimento viene adottato all'esito di una manifestazione d'interesse bandita l'8 marzo scorso con lo scopo di avviare una ricognizione dei contratti di lavoro flessibili. I "papabili" sono invitati a presentare un'autocertificazione, da cui però devono rimanere esclusi i contratti di lavoro a tempo determinato per incarichi dirigenziali, il servizio prestato negli uffici di diretta collaborazione agli organi politici e i contratti di somministrazione del lavoro. L'esito della manifestazione d'interesse è appunto la delibera di giunta con cui si procede alla stabilizzazione di numerosi profili professionali. Tra questi figurano cinque capi servizio interni e cinque esterni (auditor), una definizione che farebbe ben pensare ai giornalisti o a componenti di un ufficio stampa. A questi si aggiungono istruttori direttori tecnici categoria D (15 interni e 15 esterni), istruttori tecnici categoria C (11 interni e 11 esterni) ed esecutori amministrativi (11 unità). La giunta sente poi la necessità di inquadrare nei profili regionali anche dipendenti provenienti dai Consorzi agrari (due unità) e di accordare le progressioni ai funzionari (14 in tutto).

 

Il sindacato vuole vederci chiaro

Ma il sindacato non ci sta. Il 31 ottobre il segretario provinciale della Uil Fp Walter Bloise protocolla una nota indirizzata al dirigente generale del settore Personale in cui non solo chiede “risultanze dettagliate” dell’avviso pubblicato l’8 marzo scorso ma arriva ad ipotizzarne “la sospensione e la convocazione di una riunione urgente relativa all’area del comparto al fine di chiarire le reali intenzioni dell’ente circa eventuali ulteriori stabilizzazioni con la speranza che non ci siano in atto tentativi di riproporre operazioni già respinte duramente in passato”. La trasparenza a cui si appella il sindacato pare riferirsi alla mole di autocertificazioni giunte in Regione dal personale precario in cerca di una stabilizzazione ma forse non tutto in possesso dei dovuti requisiti.

 

Luana Costa

Giornalista
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