I privilegi della casta in Calabria, parla il sindaco-autista del consigliere regionale

VIDEO | Doppio incarico per il primo cittadino di Soveria Simeri (Catanzaro), ingaggiato come conducente dal segretario questore in quota Lega Filippo Mancuso. Ai microfoni di LaC News24 si difende: «Qual è il problema?»

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di Cristina Iannuzzi
17 giugno 2020
18:23

Nell’ultima infornata di autisti di cui godono i presidenti della Regione e del consiglio regionale e i loro vicepresidenti, i segretari questori del Consiglio, i presidenti di commissione consiliare, i capigruppo e gli assessori regionali, tra i fortunati conducenti ci sono anche sindaci, consiglieri comunali e segretari di partito.

Tra le nomine salta all’occhio quella di Amedeo Mormile, 58 anni, sindaco di Soveria Simeri, centro della Presila catanzarese. Eletto nel 2016 con la lista civica “Soveria nel cuore”, è al suo secondo mandato. Non consecutivo. Problemi di salute lo hanno allontanato dalla vita politica per tre anni, ma poi ha ripreso quella che definisce la sua vocazione.


 

Un sindaco per autista

Incarico fiduciario che gli è stato conferito poche settimane fa dal segretario questore in quota Lega, Filippo Mancuso. Retribuzione da sindaco e stipendio da autista, uno dei tanti – troppi – pagati coi soldi pubblici messi a disposizione dei privilegiati di Palazzo Campanella.

Ma Mormile è un primo cittadino, rappresenta un’istituzione e così il suo incarico ha suscitato non poco imbarazzo.
Incontriamo il sindaco-autista nel suo Comune. Arriva di corsa: stamani evidentemente non doveva preoccuparsi del trasporto del consigliere regionale Mancuso. Ha invece dovuto risolvere un problema in un cantiere. «Non ci sono vigili», spiega mostrando una pianta organica scarna che costringe gli amministratori a doppi ruoli.

Doppio incarico che imbarazza... ma non troppo

Ma non è di questo che vogliamo parlare. Lo sa bene, ed è disposto a chiarire ogni aspetto della vicenda. Il doppio incarico imbarazzerebbe molti, ma non lui, che lo ha accettato di buon grado.
«Lei è venuta a chiedermi conto del mio ruolo di sindaco o di questioni personali? Lei dove mi ha trovato stamattina? Al Comune, a fare il sindaco».

 
Appunto, lei è un sindaco. Perché ha accettato di fare l'autista a un consigliere regionale?

«Mi scusi, ma dov’è il problema? L’unico problema è il tempo, perché se adesso il consigliere regionale (il mio datore di lavoro) mi chiama, devo lasciare tutto e andare a fare il mio dovere. Lei pensa che non sia etico che un consigliere regionale si doti di una struttura su base fiduciaria?»

 

Non è questo il punto, sindaco. Come fa a conciliare le due cose?

«Ci riesco, lo chieda ai miei cittadini. Anzi, le dirò di più. Le due cose non sono in antitesi. Questo doppio incarico mi consente di interloquire con gli uffici regionali. Prima della nomina spesso mi recavo in Regione, adesso riesco a razionalizzare».

 

Dunque perché ha accettato? Per ottimizzare i tempi?

«Ho accettato perché mi è stato proposto e ho ritenuto di dover accettare. Qual è il problema? Perché non avrei dovuto? Saranno i cittadini a giudicare il mio lavoro. Non è certo una novità che un sindaco faccia un altro lavoro. Ci sono tanti dipendenti pubblici che guidano i Comuni...»

 

«Pronto a rinunciare»

Eppure a microfoni spenti, davanti a un caffè, confessa che qualche disagio questo lavoro glielo sta creando. «Se la questione dovesse creare problemi al partito o al consigliere regionale, mi faccio da parte. Da autista naturalmente». 
Impiego part-time e fiduciario, il suo. Ci mostra la prima parcella relativa al mese di maggio. Poco meno di 500 euro. Ai quali si aggiungono i mille euro da sindaco di un piccolo paese che conta poco più di 1.500 anime.

Giornalista
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