Porto di Gioia Tauro, il terminal auto torna appetibile e resta italiano

I tedeschi di Blg vendono le restanti quote consentendo al colosso Grimaldi di gestire direttamente la banchina su cui era sembrato allungare il suo interesse anche "il vicino" Msc 

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di Agostino Pantano
13 gennaio 2020
11:30
Il porto di Gioia Tauro
Il porto di Gioia Tauro

C’è un altro tedesco che va via dal porto di Gioia Tauro e, dopo la vendita delle azioni del terminalista dei container, arriva il passaggio di mano anche sulla banchina dedicata al movimento delle auto verso i mercati americani ed europei.

Blg Logistics, la società di Brema che tra mille difficoltà burocratiche e guerre commerciali all’ombra delle gru si era ritagliato un suo nevralgico spazio a partire dal 1999, ha ceduto la restante quota azionaria agli italiani di Automar Spa.

Il terminal automotive calabrese, leader in Europa per lo smistamento del traffico proveniente dall’estremo oriente e per quello che dall’Italia raggiunge gli Stati Uniti, è ora completamente nella disponibilità di compagini italiane, Grimaldi Group in primis, assumendo una forma operativa che sembra combaciare con quella del litigioso vicino di banchina, Medcenter.

Anche per le auto, così come per i container, il proprietario dei vettori navali - in questo caso le Rò Rò che attraccano come i traghetti – diventa pure gestore assoluto del terminal. I due terminal gioiesi ora sono appannaggio del gruppo Msc, con le sue portacontainer e le linee di navigazione che ne fanno il secondo player mondiale, e Automar che nella porzione Nord dello scalo controlla una banchina che nei mesi scorsi era sembrata nuovamente contesa dal dirimpettaio Medcenter, il cui nuovo proprietario si era cominciato a informare – non in maniera formale - sulle azioni necessarie per arrivare ad un eventuale subentro.

Un’area di 320mila mq che non è mai stata quel centro di assemblaggio che pure era stato promesso da Blg, e che non ha mai garantito quegli alti livelli occupazioni accennati all’atto di una concessione parecchio appetibile, e che anche così è riuscita a mantenere una capacità di stoccaggio di 18mila veicoli.

Numeri importanti che servono a diversificare le attività dentro un porto che spesso viene ricordato solo per i suoi record passati, presenti e futuri nel trasbordo dei container, e missione a cui continuerà a dedicarsi Francesco De Bonis il manager calabrese che ha inventato il terminal auto dirigendolo in tutti questi anni.

Giornalista
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