Portuali da licenziare, il Sul lascia “il cerino” a Cozza

Il Sul tiene il suo congresso, non contesta l'Agenzia e il “decreto Medcenter” ed elegge un segretario di compromesso: una sorta di commissariamento affidato al leader regionale
di Agostino Pantano
9 ottobre 2016
09:41

"Questa e' una festa, non e' un funerale". Migliore battuta, Giuseppe Gentile, non poteva farla quando - rivolto a una platea congressuale immersa nel tanto "sangue versato" - ha tentato di destare i portuali del sindacato Sul. L'assemblea ha scelto il compromesso, o meglio un commissariamento di fatto, che avrà il compito di traghettare la più radicale delle organizzazioni sindacali nella fase drammatica che si apre nel terminal di Gioia Tauro.

 


Sarà infatti Carmelo Cozza a guidare la segreteria gioiese nella delicata vertenza nazionale che dovrà rendere digeribile l'avvento di una Agenzia che, con fondi pubblici, dovrà trovare una ricollocazione per i lavoratori che Medcenter sta per licenziare. L'ingegnere di Paola, che oggi e' anche segretario regionale dei Trasporti, e' un quadro dell'azienda terminalista ed e' stato scelto come figura di sintesi. Il Sul, al bivio del suo decimo anno di esistenza e dopo aver virato verso una pax ormai consolidata con le altre sigle sindacali, finisce con il licenziare un documento congressuale in cui scompaiono i termini della "lotta dura".

 

“Decreto Mct”, i portuali infiammano le assemblee contro le promesse al buio

 

Non si parla più di ridiscutere le concessioni sulla banchina, di ridimensionare gli spazi fruiti in regime di monopolio dalla Medcenter. Sulla Agenzia, poi, il testo approvato rende più dolce possibile una pillola molto amara per i portuali: "Può e deve diventare uno strumento potente per salvare il porto", fermo restando il rischio concreto che "diventi l'ennesimo ammortizzatore sociale".

 

Il cerino di un esubero di 442 lavoratori dichiarato dall'azienda rimane acceso, dunque, nelle mani di una segreteria che tenterà - nel fronte unito stabilito con i confrderali e Ugl - di contestare il numero ed evitare la macelleria sociale di un licenziamento senza prospettiva. "Il decreto Medcenter", che dovrebbe essere varato entro gennaio per lanciare questo nuovo soggetto pubblico, per il momento e' ancora una bozza su cui le assemblee non possono sindacare, ma nel dibattito congressuale non e' mancato chi - dopo l'introduzione di Antonio Pronesti' e i saluti del segretario provinciale Del Pci, Lorenzo Fasci' - ha continuato a chiedere "di rendere pubblici i conti di una azienda che di recente ha misteriosamente tagliato i vertici, pare per una punizione".

 

E se Gentile e Aldo Libri, garanti congressuali della categoria del pubblico impiego, hanno tentato di ridare entusiasmo "verso i due o tre mesi difficilissimi che ci aspettano", la scelta opposta di Daniele Caratozzolo e Mimmo Macri' - i due componenti del defunto comitato portuale - e' diventata la fotografia cruda della spaccatura in corso. Il primo e' intervenuto nel dibattito gettando acqua sul fuoco, il secondo non ha voluto prendere la parola. Il "compromesso Cozza", raggiunto in una infuocata riunione a porte chiuse del Coordinamento dei portuali - incardinata dal segretario nazionale Pronesti' - tiene formalmente unito il Sul ma saranno le prossime settimane a stabilire il grado e gli obiettivi in una vertenza incandescente che "il Sul vuole affrontare senza essere un sindacatk ideologico".

 

La futura Agenzia, che per 3 anni pagherà gli espulsi da Medcenter per riqualificarli e farli assumere in attività dai progetti per ora fumosi, dovrà essere formata da tre ministeri, Regione, Autorità portuale e Invitalia. Da qui, da questo concentrato di soggetti pubblici che i portuali vedono come il fumo negli occhi, nasce "un progetto che non lascia a piedi nessuno" - Pronesti' prova a dire - ma per la riunione del 19 ottobre a Roma bisognerà capire se, dove e come i 429 che stanno per essere licenziati verranno riassunti.

 

Agostino Pantano

Giornalista
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