Il 31 del prossimo mese scadranno gli ammortizzatori sociali per 14 lavoratori calabresi del colosso dei call center. Il sindacalista Alberto Ligato: «Abbiamo inviato una pec a Occhiuto e Calabrese, ma senza risultato»
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Quattordici persone vivono senza alcuna certezza sul proprio avvenire, con una scadenza che incombe come un marchio invisibile. Trattati come cartoni di latte dimenticati in fondo al frigorifero, o come farmaci non prioritari abbandonati in vecchie scatole piene di altri medicinali. È questo il futuro che pare riservato ai quattordici lavoratori precari di Almaviva Contact in Calabria, che continuano ad attendere inutilmente una nuova collocazione.
Dipendenti che ad aprile 2024 avevano scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: una mossa che dà la cifra dell’incertezza che vivono, anche perché il 31 luglio scadranno gli ammortizzatori sociali. Le voci si rincorrono, ma fattualmente non succede nulla. E i precari di Almaviva Contact restano in un limbo che dà direttamente sull’inferno della disoccupazione.
Precari Almaviva Contact, quattro anni di incertezze
La storia inizia quando Almaviva Contact, colosso dei call center con una sede a Rende in cui erano impiegate circa duecento persone, decide di iniziare la dismissione delle commesse per uscire dal mercato. Le uniche due commesse rimaste erano Alitalia e Tim, con la compagnia nazionale di volo che è diventata poi Ita Airways. Molti dipendenti sono stati assorbiti proprio dalla nuova compagnia, ma a far saltare il banco è stato un ramo non acquistato.
Si tratta di quello delle ex Loyalty Card Alitalia, non assorbito dalla nuova azienda. Un ramo del quale, in Calabria, si occupavano circa quindici persone, che dunque sono rimaste con l'azienda call center per smaltire le pratiche di questa particolare branca che restavano da chiudere. Una volta chiusa, la commessa è terminata. Così Almaviva Contact ha dirottato i suoi lavoratori, oggi precari, sul numero emergenziale Covid-19, l'ormai defunto 1500, chiuso il 1° gennaio 2023. E via alla cassa integrazione, che sarebbe dovuta scadere lo scorso dicembre.
L'idea del 116-117 e le richieste alla Regione: «Mai una risposta»
Il 5 dicembre 2024, in un incontro al Mimit, si è trovato un accordo per portare la cassa integrazione al 31 luglio prossimo. In quell'occasione, in cui la Calabria venne rappresentata dal dirigente Settore Precariato, Bruno Zito, si parlò della possibilità di integrare i lavoratori precari di Almaviva Contact nel servizio europeo 116-117, ovverosia il numero unico emergenziale. Una proposta arrivata soprattutto dalla Regione Sicilia, dove i precari Almaviva sono più di quattrocento. Ma, da allora, nulla è cambiato. E il 31 luglio si avvicina.
«Abbiamo chiesto tramite una pec ufficiale un incontro, ma non si è sbloccato nulla». A parlare è Alberto Ligato, segretario generale Slc Cgil Calabria. «La pec era indirizzata al presidente Occhiuto e all'assessore Calabrese, ma purtroppo non abbiamo avuto alcun tipo di risposta. Chiedevamo un incontro - prosegue Ligato - per poter proporre il 116-117 anche in Calabria e integrare così i lavoratori rimasti fuori dall'integrazione di Ita e Tim». Lavoratori con una scadenza in testa, quella del 31 luglio.