Reddito di cittadinanza in Calabria, Tucci (M5s): «Chi ha fallito non è la legge ma chi doveva attuarla»

Il parlamentare risponde alla nostra inchieste sul Rdc e alla dichiarazioni dei sindacati con una serie di riflessioni sullo misura

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di Redazione
29 ottobre 2021
11:22

«Giudizi tranchant sulla legge definendola, quasi con un sottile sadismo, “un fallimento”, saltando a piè pari i motivi che la renderebbero poco funzionante». Così il deputato del movimento Cinque Stelle Riccardo Tucci commenta le considerazioni della Cgil e della Cisl in merito ai numeri del reddito di cittadinanza in Calabria e il dato che ad ora non risulti nessun inserimento lavorativo, raccolti nella nostra inchiesta.

Tucci interviene allora con alcune specifiche segnalando ad esempio che «se, come rilevato nell'ultimo report mensile in Calabria, vi sono 200mila beneficiari, non è detto che tutti e 200mila i soggetti siano occupabili. A meno che non si voglia far lavorare minori, disabili e altre categorie di persone inabili al lavoro. É strano che nessuno degli addetti ai lavori lo abbia sottolineato. É chiaro, quindi, che se vi sono 200mila beneficiari non tutti saranno destinati ad essere reinseriti nel mercato del lavoro: dunque la platea dei soggetti occupabili si riduce sensibilmente».


«In Calabria nemmeno un euro per i centri per l'impiego»

Il pentastellato torna poi sui ruoli dei centri per l’impiego, per i sindacati evitati dai datori di lavori per non dovere fare riferimento a contratti collettivi nazionali del lavoro. In merito a questi, Tucci afferma che «conoscendo le loro criticità, il Governo Conte I stanziò per il loro potenziamento 1,5 miliardi di euro, di cui 30 milioni solo in Calabria. Di tutti questi soldi nemmeno un centesimo è stato speso allo scopo, quasi che si fosse voluto di proposito boicottare la legge. Laddove i centri per l'impiego hanno funzionato i risultati sono arrivati. A Bergamo, per esempio, i dati di fine agosto hanno rilevato che su 8.886 beneficiari, ben 2.398 individui hanno trovato lavoro, a riprova della bontà della misura».

«Il Rdc non serve a creare lavoro»

Ma per Tucci c’è una stortura di base: «che il reddito di cittadinanza crei lavoro: non è questa la funzione della legge. Il lavoro lo creano gli investimenti. Il Rdc serve a sostenere e integrare il reddito delle famiglie che versano in condizione di difficoltà e, contestualmente, aiutare coloro che sono occupabili a formarsi e riqualificarsi per rientrare nel mondo del lavoro».

«La legge è disciplinata in ogni dettaglio e, grazie al Movimento 5 Stelle, con la Manovra sarà resa ancora più efficace ed efficiente. C’è da domandarsi, semmai, perché essa funzioni al Nord e non in Calabria e dopo essersi dati la risposta – conclude il parlamentare - chiedersi chi davvero ha fallito: se la legge o chi è preposto ad attuarla».

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