Spreco di fondi pubblici a Rosarno, l'ex sindaco: «Denunce tardive»

VIDEO | Il Comune ha sprecato 15 milioni per strutture inservibili, mai entrate in funzione o non costruite. La denuncia dell'ex primo cittadino Tripodi: «La progettazione è stata fatta sotto la mia amministrazione, ma i lavori dovevano essere seguiti dall'attuale esecutivo»

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di Francesco Altomonte
5 ottobre 2019
15:17
Il cinema di Rosarno
Il cinema di Rosarno

Ci sono due dirigenti comunali sottoposti a sanzioni disciplinari e due indagini aperte della magistratura. Il prossimo passo deve essere la ricerca delle responsabilità politiche che hanno portato allo sperpero di 15 milioni di fondi pubblici che avrebbero potuto dare una sferzata allo sviluppo cittadino. Nuovo capitolo dell’inchiesta che il nostro network sta conducendo a Rosarno, dove i corposi finanziamenti per i progetti integrati di sviluppo urbano sono stati letteralmente sperperati per opere inservibili, fatte male o mai entrate in funzione.

 


Dopo lo sfogo dell’attuale primo cittadino Giuseppe Idà, che ha denunciato tutto alla magistratura, oggi interviene l’ex sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi. La manager dell’Asp di Vibo Valentia ricorda come la più importante opera prevista nei Pisu di Rosarno fosse il polisportivo mai costruito e per il quale erano stati previsti lavori per 7 milioni di euro. Di quel progetto restano 800mila euro serviti per l’esproprio dei terreni e altri 800mila accreditati dagli uffici comunali in un conto privato di uno dei soci della ditta per l’inizio di lavori mai iniziati per l’intervento della magistratura che ha bloccato l’azienda appaltatrice. Secondo la Tripodi quei fondi potevano non essere persi se l’attuale amministrazione comunale avesse rifatto il bando.

 

Il terminal bus a Rosarno, invece, è stato completato. Tre milioni di euro per un’opera che era stata definita strategica, che dava la possibilità di mettere in comunicazione i passeggeri della stazione ferroviaria cittadina e di quelli provenienti dalla parte ionica della provincia con l’area portuale ma che non è mai entrata in funzione. «Per il terminal bus – sostiene l’ex sindaco – ho ricevuto alcune denunce anonime in diversi periodi che ho portato a conoscenza dei carabinieri. In quegli scritti vengono fatte diverse illazioni alle quali io non voglio credere». E infine il cinema, opera completata e per la quale sono stati spesi più di due milioni di euro. Un’opera inservibile, antieconomica e che a due anni dalla conclusione dei lavori sta cadendo a pezzi. Anche in questo caso Idà ha denunciato la difformità dal progetto e promosso un’azione disciplinare nei confronti di due dirigenti dell’ufficio tecnico. Denunce tardive, per la Tripodi: «L’amministrazione si è mossa tardi mi pare. L’opera è stata consegnata, non si poteva capire prima che i lavori erano stati fatti male?».

 

Le conclusioni dell’ex sindaco Tripodi portano dritti all’incipit della nostra inchiesta: se metti 15 milioni di euro in mano a un comune calabrese sai già che tutto potrà accadere.   

 

 

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