Lsu-Lpu, il ministro Lezzi promette impegno ma la protesta continua

I segretari confederali hanno incontrato questa mattina il rappresentante del Governo in visita a Polia e Crotone. La mobilitazione comunque continuerà fin quando non avranno certezze

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di T. B.
5 dicembre 2018
10:16

È ripresa stamane la mobilitazione dei lavoratori ex Lsu-Lpu della Calabria, che ieri, per diverse ore, a più riprese, avevano bloccato la ferrovia tirrenica, occupando i binari all'altezza di Lamezia Terme. Stamane la Polizia, in assetto antisommossa, impedisce l'ingresso dei manifestanti nella stazione, per cui i lavoratori si stanno radunando all'esterno, in attesa degli sviluppi della vertenza che riguarda 4.500 persone impiegate da un ventennio nei servizi sociali e di pubblica utilità dei Comuni. La protesta è coordinata dai segretari generali regionali di Cgil, Angelo Sposato, Cisl, Tonino Russo, e Uil, Santo Biondo.
I manifestanti chiedono il rifinanziamento del fondo di 50 milioni di euro per il precariato storico calabrese e lo sblocco delle assunzioni negli enti locali. La manifestazione di ieri si era protratta fino alle 22, poi il presidio era stato rimosso anche grazie alla mediazione delle forze dell'ordine al fine di evitare tensioni fra i lavoratori e i passeggeri in partenza dalla stazione lametina.

La nuova mobilitazione arriva poche ore dopo la bocciatura, in commissione Bilancio della Camera, di un emendamento alla manovra che consente la prosecuzione del percorso di stabilizzazione degli ex Lsu-Lpu. Cigl, Cisl e Uil intanto annunciano per martedì 11 dicembre una mobilitazione dei precari, con un treno speciale, a Roma se dal governo nazionale non arriveranno in giornata novità sulla vertenza. Intanto i segretari confederali si sono recato all'aeroporto di Lamezia dove è atterrato il ministro Lezzi. Il rappresentante del Governo si è impegnato a fare in modo che il Governo possa approvare una nuova per la stabilizzazione di tutti i lavoratori e qualora questo non dovesse avvenire in tempi brevi a fare in modo che attraverso una proroga possano comunque continuare a lavorare. Il presidio - fanno ancora sapere i segretari conferderali - continuerà fino a quando non verrà messo nero su bianco quanto comunicato dal ministro: «Manteniamo lo stato di agitazione fino a quando da Palazzo Chigi non arriverà, tramite la prefettura di Catanzaro, un atto ufficiale e scritto che assuma gli impegni richiesti. In quel caso - hanno concluso i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria - siamo pronti a togliere la mobilitazione degli ex Lsu-Lpu».


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