Viaggi e vacanze, settore al collasso: le lacrime di Antonio e la paura per i suoi dipendenti

VIDEO Insieme alla moglie è il titolare di una delle più importanti agenzie di viaggio dell’Alto Ionio cosentino: «Ci sono diciotto famiglie che vivono di questo lavoro. Il nostro settore non vedrà la luce prima della prossima primavera»

di Cristina Iannuzzi
30 maggio 2020
14:40

Le nobili lacrime di un imprenditore per il quale, prima di tutto - prima dei debiti, delle banche, dei sogni realizzati e poi sfumati – ci sono i dipendenti. Ci sono quelle diciotto famiglie, compresa la sua, che vivono di questo lavoro.

Antonio Tedesco è il titolare di una delle più importanti agenzie di viaggio dell’Alto Ionio cosentino. Quest’anno, lui e la moglie Eleonora festeggiano i 22 anni di attività insieme. Un’attività pluripremiata. Targhe, attestati e pergamene, ma è soprattutto la storia che parla per loro: l’aver portato Costa Crociere, nel 2007, a Corigliano, l’aver rivoluzionato l’encoming in Calabria. Poi, nel 2020, la pandemia da Covid 19 e il lockdown.

«Rassegnati a non ripartire»

«Ci dobbiamo rassegnare all’idea che quest’anno non lavoreremo. Noi titolari di agenzie di viaggio non vedremo la luce prima della prossima primavera. Tra un anno esatto». Un’amara constatazione, difficile da digerire anche per la moglie: «Siamo stati i primi ad avere subìto il colpo più duro e saremo gli ultimi a rialzarci».

Le 600 euro del Governo, per quest’azienda che ha acquistato in leasing bus da 400mila euro ciascuno e che ora rischia di perdere, servono a poco, anzi, a nulla. Servono incentivi invece al rilancio, vero, del trasporto e del turismo.

«Per tutto il mese di giungo i voli su Lamezia sono stati cancellati – afferma Eleonora-. C’è solo un volo di emergenza da e per Roma. I voli low cost ripartiranno, si spera, dal 3 luglio».


I mezzi fermi

Organizzano viaggi e vacanze, Antonio ed Eleonora. Ma non solo – grazie ad una magnifica e moderna flotta di mezzi – sono di supporto all’intero indotto della ricettività. Ci conducono nei loro hangar. Tutti i mezzi sono fermi.

«Se non riusciremo a pagare le rate del leasing – continua - le banche si riprenderanno i mezzi, perché ufficialmente non sono ancora i nostri».

«Giorni fa – commenta Antonio - un imprenditore agricolo della zona, mi ha chiesto un autobus a noleggio per il trasportare i suoi operai fino al campo di fragole. Sebbene non ho avuto alcun utile, ho pensato che era l’unico modo per mantenere attivo un autista».

Si combatte per tamponare le perdite, per salvare il lavoro. E con le regole anticovid tutto sarà più difficile. Ci sono i costi per la sanificazione da affrontare e quelli legati al distanziamento sociale.

Inevitabile aumento del costo del biglietto

«Se prima del Covid potevamo occupare tutti e 50 i posti a sedere, ora, per le regole di distanziamento, potremo accogliere solo 25 passeggeri, e questo inciderà sul costo del biglietto, che andrà a costare un 30% in più». Un aumento del costo del biglietto che è già stato attuato sugli autobus di linea.

«Se prima dell’emergenza sanitaria un viaggio fino a Roma costava 35 euro, oggi costa 50 euro. Stessa cosa da Rossano a Milano. Il biglietto è passato dai 59 euro ai 67 euro».

Sì, perché il disastro economico che vivono Antonio ed Eleonora e, come loro, migliaia di imprenditori, in Calabria ed in Italia, lo pagheranno tutti: perché nell’era del coronavirus, viaggiare sarà un lusso, andare in vacanza, un privilegio per pochi.

Giornalista
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